Ciclismo

Giro d’Italia 2025: le maglie e i ritiri dopo la ventunesima tappa

L'ultima volata è andata al neerlandese Olav Kooij, compagno di squadra del trionfatore della Corsa Rosa Simon Yates
Simon Yates
Simon Yates (Getty Images)

Il Giro d’Italia 2025 si è concluso con una tappa indimenticabile.
Oltre ad aver gareggiato per le vie di una delle città più belle del mondo, i corridori potranno raccontare di aver incontrato Papa Leone XIV, che prima che la Roma-Roma (143 km) entrasse nel vivo li ha accolti a Città del Vaticano e si è rivolto loro con un discorso emozionante.

Ad aggiudicarsi lo sprint della frazione che ha scritto la parola fine sulla Corsa Rosa numero 108 è stato l’olandese Olav Kooij, compagno di squadra del trionfatore Simon Yates.
Lanciato da Edoardo Affini e Wout van Aert, il 23enne di Numansdorp ha messo in riga l’australiano Kaden Groves e l’italiano Matteo Moschetti.
Al 43esimo successo in carriera, il terzo al Giro d’Italia, il velocista della Visma | Lease a Bike si era già imposto nella tappa di Viadana (Oglio-Po).

Le maglie del Giro d’Italia 2025

Rosa (classifica generale): Simon Yates

Ciclamino (classifica a punti): Mads Pedersen

Azzurra (miglior scalatore): Lorenzo Fortunato

Bianca (miglior giovane): Isaac Del Toro

Classifica squadre: UAE Team Emirates-XRG

I ritiri del Giro d’Italia 2025

Prima tappa: lo spagnolo Mikel Landa (Soudal Quick-Step) e il francese Geoffrey Bouchard (Decathlon Ag2r La Mondiale) cadono nel finale.

Quarta tappa: il canadese Nickolas Zukowski (Q36.5 Pro Cycling Team), finisce a terra nelle prime fasi della corsa.

Quinta tappa: il danese Søren Kragh Andersen (Lidl-Trek) non si presenta al via per essersi fratturato il polso nella parte conclusiva della quarta frazione.

Sesta tappa: l’italiano Alessandro Pinarello (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) non parte; l’australiano Jai Hindley (Red Bull-BORA-hansgrohe), il neozelandese Dion Smith (Intermarché-Wanty) e il tedesco Juri Hollmann (Alpecin-Deceuninck) sono vittime della maxi caduta che porta alla neutralizzazione della corsa.

Settima tappa: il ceco Jan Hirt (Israel-Premier Tech) e il lussemburghese Michel Ries (Arkéa-B&B Hotels) non cominciano la frazione; il neerlandese Bram Welten (Team Picnic PostNL) non arriva al traguardo.

Nona tappa: il neerlandese Koen Bouwman (Team Jayco AlUla) non si presenta alla partenza; l’italiano Andrea Pasqualon (Bahrain-Victorious) non raggiunge l’arrivo.

Quattordicesima tappa: il colombiano Brandon Smith Rivera lascia la carovana prima della partenza di Treviso.

Quindicesima tappa: l’italiano Giulio Ciccone (Lidl-Trek) cade nel finale della frazione di sabato e in serata è costretto ad alzare bandiera bianca.

Sedicesima tappa: il francese Paul Magnier (Soudal Quick-Step) e il belga Milan Freitin (Cofidis) approfittano del terzo giorno di riposo per tagliare la corda; il britannico Joshua Tarling (INEOS Grenadiers), l’italiano Alessio Martinelli ( VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e lo sloveno Primož Roglič (Red Bull-BORA-hansgrohe) cadono e sono costretti ad alzare bandiera bianca.

Diciassettesima tappa: gli australiani Jay Vine (UAE Team Emirates – XRG) e Luke Plapp (Team Jayco AlUla) non tagliano il traguardo di Bormio ma il secondo si può consolare con il successo di Castelraimondo.

Diciottesima tappa: la ferita al ginocchio e una puntura di calabrone costringono Juan Ayuso (UAE Team Emirates – XRG) a gettare la spugna sulla prima salita; allo spagnolo rimane la soddisfazione del successo di Tagliacozzo.

Diciannovesima tappa: gli abbandoni di giornata sono quelli del tedesco Marco Brenner (Tudor Pro Cycling Team) e del portoghese Afonso Eulálio (Bahrain – Victorious).