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Tortu-Jacobs e non solo: quando la rivalità va oltre lo sport

Il caso che ha toccato l’atletica italiana è solo l’ultimo di una lunga serie: le accese rivalità nel mondo dello sport
Marcell Jacobs
Marcell Jacobs (Getty Images)

Rivali sì, nemici forse. La storia di atleti e campioni è fatta di tante imprese destinate a essere narrate negli anni, ma c’è anche un lato oscuro dello sport, ignoto ma pronto a riemergere all’occorrenza. Il caso che ha colpito il mondo dell’atletica italiana negli ultimi giorni lo conferma, con l’entourage di Tortu che spia le analisi di Jacobs. Senza entrare nel merito della vicenda, ancora in via di sviluppo, è facile riavvolgere il nastro ad alcune delle rivalità che hanno acceso non solo sul campo di battaglia (una pista, un tappeto, uno stadio) il mondo dello sport mondiale.

Sicario sul ghiaccio

Riavvolgendo il nastro fino alle Olimpiadi di Lillehammer 1994 è clamoroso quanto avvenuto a causa della rivalità tra Tonya Harding e Nancy Kerrigan. La prima era pronto a tutto pur di vincere le Olimpiadi, a tal punto da assoldare con il marito un aggressore per spezzare le gambe alla seconda. L’incaricato svolge male il suo lavoro, Kerrigan torna in tempo e arriva seconda mentre Harding chiude con un ottavo posto e la fine della carriera. 

Sfida tricolore

Indimenticabile per esempio l’eterno dualismo tra Valentino Rossi e Max Biaggi. È stata la prima rivalità che ha visto coinvolto il Dottore, forse anche quella più accesa. Dal «tentato omicidio» denunciato da Rossi a Suzuka fino alla caccia di Donington per un rapporto sempre segnato dallo scarso apprezzamento reciproco. 

Nel segno della velocità 

Dalle due alle quattro ruote: fa ancora sognare gli appassionati della vecchia Formula 1 l’eco delle battaglie in pista tra Ayrton Senna e Alain Prost, con il rimo squalificato nel 1989 e bollato come «pilota pericoloso» e un anno pronto a tamponare deliberatamente l’avversario pur di provare a sottrarlo alla lotta per il titolo mondiale.

Anche il ciclismo

Ancora due ruote, ma questa volta senza motore: intorno alla fine degli Anni Settanta e inizio Ottanta ha infiammato l’Italia la sfida tra Moser e Saronni. A tal punto che in una Milano-Sanremo del 1980 Moser ammise senza problemi di aver corso per far perdere il rivale. 

Il calcio in panchina

Un decennio di rivalità che ha infiammato principalmente la Spagna. È quello che hanno regalato Pep Guardiola e Jose Mourinho soprattutto nel periodo in cui il primo allenava il Barcellona e il secondo il Real Madrid. Ne sa qualcosa il vice di Guardiola, che vide Mourinho infilargli un dito nell’occhio dando vita a una rissa da saloon in campo. 

In punta di fioretto

È tornata alle luci della ribalta anche negli ultimi mesi poi la rivalità tra Valentina Vezzali e soprattutto Elisa Di Francisca, senza dimenticare anche Arianna Errigo. Rivalità che hanno portato anche a pesanti botta-risposta: nel 2010 Vezzali disse di aver perso la semifinale dei Mondiali contro Errigo per non affrontare in finale Di Francisca. In seguito Errigo superò ancora Vezzali, gridandole: «E adesso cosa ti inventi?». Un comportamento ma digerito dalla sconfitta, che anni dopo definì la rivale «una bambina capricciosa».

Maradona o Pelé?

Chi è stato il migliore della storia, Maradona o Pelé? Impossibile dirlo, a maggior ragione in un’epoca in cui si aggiungono almeno altri due nomi alla lista. Sta di fatto che l’argentino e il brasiliano non si sono mai sopportati e quest’ultimo disse nel 2009 dell’altro che era «un cattivo esempio per i giovani». Pronta la risposta del Pibe de Oro: «Che volete che vi dica, Pelé ha perso la verginità con un uomo…». I due si punzecchiarono a lungo, tra accuse di trofei vinti illegalmente e altri botta e risposta. In attesa di una nuova rivalità pronta a infiammare la passione di tifosi e addetti ai lavori.