Barcellona, bende per doping? L’esperto spiega

Il Barcellona continua a far parlare di sé, stavolta per le bende con cui i vari Yamal, Lewandowski, Pedri, De Jong e via discorrendo sono scesi in campo nelle ultime settimane. Lr fasciature hanno scatenato pareri di illustri esperti e persino le teorie del complotto più disparate, alcune sostenute anche da pareri piuttosto illustri. La polemica è stata scatenata da un’intervista a Marca del dottor Niko Mihic, ex responsabile dei servizi medici del Real Madrid. L’allusione, neanche troppo velata, è ancora una volta legata al doping: “Qualsiasi medico sa che, se si vuole avere un accesso venoso più facile, questo è nelle mani e nei polsi”, Potrebbe essere che stiano facendo giochi di strategia, che giochino molto a calcio balilla e che abbiano la tendinite…”.
Accuse infondate
Tanti altri, in realtà, si sono subito affrettati a scongiurare tale teoria. In Italia ad esempio ci ha pensato Marco Scorcu, vicepresidente della Federazione medici sportivi nonché medico del Cagliari, intervistato dalla Gazzetta dello Sport: “Servono a facilitare la guarigione di una patologia pregressa, non vedo e non voglio assolutamente intravedere un secondo fine. E poi, diciamolo chiaramente, gli accessi venosi sono tantissimi. Se qualcuno avesse qualcosa da nascondere, perché dovrebbe utilizzare il polso o la mano mostrando poi un bendaggio tanto evidente quando potrebbe farlo tranquillamente in aree del corpo meno visibili? Penso più a un giocatore scaramantico perché ha segnato con una benda e quindi voglia mantenerla anche dopo la patologia”. Nessuna sponda, dunque, ad eventuali teorie del complotto.