Guardiola, Stones: “Pensa solo alla tattica? Vi dico la verità…”

Pep Guardiola pensa solo alla tattica? Non è così. Parola di John Stones. Il tecnico spagnolo è l’ideatore del tiki-taka, di un calcio che guarda all’estetica come mezzo per raggiungere il risultato. Il suo occhio clinico gli permette di vedere il calcio in modo diverso rispetto agli altri, laureandosi a professore di tattica. Un’artista del calcio che, però, in questi anni è stato spesso etichettato come un allenatore troppo fissato con i tatticismi e poco sul pratico. A parlarne così, in un’intervista recente, era stato anche l’ex acerrimo rivale José Mourinho, scatenando l’indignazione di tutti coloro i quali lo vedono e lo reputano come uno dei migliori della storia, come un tecnico completo sotto ogni aspetto. A smentire la voce inerente la fissa per la tattica di Guardiola è uno dei suoi giocatori più fidati al Manchester City, Stones. Il trentunenne centrale inglese ne ha parlato intervenendo ai taccuini del Corriere dello Sport.
Stones su Guardiola
«La finale di Champions contro l’Inter? Molti pensavano che sarebbe stato facile, ma l’Inter era, ed è ancora, una superpotenza. Quest’anno è tornata in finale, il che dimostra quello che dico. Mi dicono che senza di me non avremmo vinto. Ho solo fatto il mio lavoro. Guardiola mi chiede di filtrare e costruire. Ma chi pensa che Pep pensi solo alla tattica si sbaglia. La crisi dello scorso anno? Perdere così tante partite è stato frustrante, ma forse ne avevamo bisogno. Ci ha fatto capire quanto straordinario fosse stato ciò che avevamo realizzato in sette anni. Dico ai miei compagni di squadra: ‘Sentite ancora quel dolore? Beh, non dimenticatelo. Il mio futuro? Si dicono un sacco di sciocchezze. Questa è casa mia. Voglio restare. Se Guardiola dice che smetterà di allenare quando lascerà il City , lo capisco. Ama il calcio, ma il prezzo da pagare a livello mentale è enorme». E poi su De Bruyne: «L’ho sentito qualche giorno fa ed è felice. Lì potrà mantenere vivo il suo lato giocoso, circondato dall’affetto dei tifosi e dall’entusiasmo di una squadra campione. Ci vediamo in Champions League, amico mio!».