Calcio Estero

Marco Reus, i 36 anni di un “tedesco sfortunato”

È stato, senza ombra di dubbio, uno dei migliori attaccanti della sua generazione, eppure la sua bacheca dei trofei maggiori è rimasta quasi vuota.
Marco Reus
Marco Reus (Getty Images)

Un talento purissimo, un lampo di genio in campo, ma un destino beffardo. Marco Reus, il giocatore tedesco che oggi compie 36 anni, ha raccolto, nella sua carriera, molto meno di quanto il suo talento smisurato avrebbe meritato. È stato, senza ombra di dubbio, uno dei migliori attaccanti della sua generazione, eppure la sua bacheca dei trofei maggiori è rimasta quasi vuota. Il motivo? La sua scelta, passionale e forse un po’ sfortunata, di restare fedele al Borussia Dortmund in quello che si è rivelato il periodo “sbagliato”.

La maledizione del Dortmund e il Mondiale sfumato

Arrivato a Dortmund subito dopo le due vittorie in Bundesliga, Reus ha collezionato solo tre Supercoppe di Germania e due DFB Pokal. Un bottino misero per un giocatore del suo calibro, abituato a dominare le difese avversarie. E la sfortuna lo ha perseguitato anche con la maglia della Germania: per un infortunio crudele, ha saltato il Mondiale del 2014, quello in cui la sua Nazionale ha trionfato, con il suo compagno di squadra Götze che divenne l’eroe decisivo. Un’amara ironia del destino, che gli ha negato la gioia più grande.

La svolta americana: il primo campionato, oltreoceano!

E poi, l’incredibile: il primo campionato della sua carriera, quello che per anni gli è sfuggito in patria, Marco Reus lo ha vinto… in Major League Soccer, negli Stati Uniti, nel 2024! Pochi mesi dopo aver perso una finale di Champions League con il suo amato Borussia, il destino gli ha regalato una gioia inaspettata, ma lontana dalle luci della ribalta europea.

La nuova vita: perché l’addio all’Europa?

Nel momento della sua presentazione in MLS, Reus ha svelato il perché di una scelta così radicale. “Mi era chiaro che non volevo assolutamente rimanere in Bundesliga. E ad essere onesti, nemmeno l’Europa era un’opzione per me, perché voglio fare qualcosa di completamente diverso alla fine della mia carriera“. Un desiderio profondo di cambiamento, di aria nuova, “qualcosa di diverso in termini di lingua, qualcosa di diverso per la mia famiglia“. La voglia di “essere riconosciuto di nuovo da un’altra parte, per continuare la mia formazione e per vedere un orizzonte diverso“.

Il richiamo di Los Angeles, poi, è stato irresistibile: “Sono entrato in contatto con il LA Galaxy molto, molto presto e mi è piaciuto subito. Non solo i colloqui, ma anche l’intera esperienza. Anche vivere qui non è male. Ci sono così tante cose che si possono fare e questo è stato un fattore importante, per dire che si può sicuramente immaginare“. Oggi, nel giorno del suo 36esimo compleanno, Marco Reus celebra una carriera di alti e bassi, di sfortuna e di scelte coraggiose. Un campione senza una grande gloria europea, ma con il coraggio di reinventarsi e di trovare la sua prima vittoria, inaspettata, oltreoceano.