Marsiglia, De Zerbi durissimo: “Rabiot? Non mi prostituisco per un giocatore”

In casa Marsiglia continua a tenere banco la questione relativa a Rabiot e Rowe. I due calciatori si sono resi protagonisti di una vera e propria rissa scoppiata negli spogliatoi. Un alterco pesantissimo con insulti e minacce tra i due che alla fine è culminato con la decisione del club di multarli e di escluderli entrambi dalla prima squadra.
De Zerbi: “Il club viene prima di tutto”
Alla vigilia della sfida di Ligue 1 tra il Marsiglia e il Paris FC il tecnico Roberto De Zerbi è tornato sulla questione. Il tecnico ha aperto la conferenza stampa con un lungo monologo in cui di fatto ha risposto alle polemiche degli ultimi giorni e alle parole della mamma-agente di Rabiot Véronique: “Adrien è dispiaciuto, pensa che la decisione sia stata troppo severa. Ma gli ho detto quello che vi dico oggi: se fosse stato mio figlio, da allenatore avrei fatto la stessa scelta. A volte bisogna soffrire, prendere decisioni a malincuore, ma l’obbligo verso il club viene prima di tutto”.
“Ho avuto più abbracci per Rabiot che per mio figlio”
In risposta a mamma Véronique invece: “Ho avuto più attenzioni e più abbracci per suo figlio che per il mio. Non ho deciso da solo l’esclusione, ma da solo ho scelto di renderlo capitano a Parigi, quando lo stadio gli lanciava bottiglie, per fargli sentire che eravamo tutti con lui. Dieci giorni fa, quando cercava casa, gli ho offerto la mia ad Aix-en-Provence, dicendogli che io sarei andato in hotel. L’ho fatto per Adrien. Ma non devo prostituirmi per un giocatore, anche se ci fa vincere delle partite”, queste le dure parole del tecnico.