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Marsiglia, parla Benatia: “Potevamo reintegrare Rabiot, ma è stato meglio farlo partire”

La lite tra Rabiot e Rowe ha cambiato quella che poteva essere la stagione del Marsiglia e ora Benatia è tornato sull'episodio del mese scorso
Adrien Rabiot
Adrien Rabiot

Il Marsiglia pensava di aver archiviato definitivamente la lite tra Adrien Rabiot e Jonathan Rowe, ma Medhi Benatia, ds del club, è tornato sull’episodio che ha segnato una svolta nella stagione dell’OM. In un’intervista a Le Monde, il direttore sportivo ha ribadito la sua stima per il centrocampista francese, pur criticando l’atteggiamento del suo entourage, ritenuto responsabile di aver peggiorato la situazione. Tutto era esploso il 15 agosto, dopo la sconfitta a Rennes (1-0): nei corridoi del Roazhon Park Rabiot e Rowe erano venuti alle mani. Entrambi furono inizialmente messi fuori rosa e poco dopo finiti sul mercato. Rowe ha trovato casa al Bologna, mentre Rabiot si è accasato al Milan.

Il rapporto tra Benatia e Rabiot

Benatia, però, non nasconde l’affetto per l’ex bianconero: Sono molto legato ad Adrien, l’ho sempre detto. È un grande professionista e una splendida persona. Peccato per quell’episodio, degenerato anche per l’intervento della sua famiglia. Avremmo voluto risolverla in modo diverso, ma ormai è andata così. A livello umano mi dispiace non vederlo più qui, gli auguro solo il meglio”.

Il caso aveva già fatto discutere quando Véronique Rabiot, madre e agente del giocatore, aveva minimizzato i fatti: “Quale violenza inaudita? Nessuno è rimasto ferito o è finito in ospedale”, parole che avevano irritato la dirigenza, impegnata a cercare una soluzione.

Le possibilità vagliate dalla società

Benatia ha spiegato che si era valutata anche la possibilità di reintegrare il giocatore, ma alla fine la cessione è stata ritenuta l’opzione più opportuna. Il trasferimento al Milan, chiuso per circa sette milioni, è stato giustificato con un “gentlemen agreement” presente nel contratto, legato al fatto che Rabiot era arrivato a parametro zero accettando un ingaggio sotto il suo reale valore. Una separazione dunque senza rancore, ma con più di un rimpianto per l’OM.