Mbappé chiede 250 milioni, il PSG lo attacca: “Ha dissimulato per 11 mesi”
Kylian Mbappé ha lasciato il PSG nell’estate 2024 a parametro zero, ma l’addio è stato tutt’altro che pacifico. Tra il fuoriclasse del Real Madrid e il club parigino è in corso una causa legale per circa 55 milioni di euro che, secondo Mbappé, il PSG gli avrebbe dovuto versare tra stipendio e bonus dell’ultimo anno di contratto.
La vicenda
Vista la mancanza di quei pagamenti, Mbappé ha chiesto un risarcimento molto più consistente, pari a 253 milioni di euro. Il PSG, però, contesta la richiesta, sostenendo che esisteva un accordo tacito secondo cui quei pagamenti non sarebbero stati dovuti se Mbappé avesse lasciato il club a fine stagione. Di tutta risposta, quindi, il club ha avanzato una contro-richiesta di 440 milioni. In un comunicato, il PSG ha sottolineato di aver cercato una soluzione amichevole per oltre un anno, ma che Mbappé ha agito in malafede, nascondendo per quasi 11 mesi la decisione di non rinnovare il contratto e mettendo in discussione l’accordo di riduzione della remunerazione previsto nell’agosto 2023. Lunedì 17 novembre si è svolta l’audizione davanti al Tribunale del Lavoro e la decisione definitiva è attesa per il 16 dicembre.
Il comunicato del PSG
Di seguito il comunicato ufficiale della società: “Il club desidera ricordare che ha fatto tutto il possibile, per più di un anno, per arrivare a una soluzione amichevole al fine di permettere a tutte le parti di avanzare, conformemente alla relazione di cooperazione e di fiducia che deve esistere tra un club e il suo giocatore. Diverse istanze adite nel quadro di questa controversia hanno d’altronde incoraggiato un regolamento amichevole, che il club ha sempre ricercato in buona fede. Malgrado questi sforzi ripetuti, il signor Mbappé ha continuamente attaccato il club a ogni occasione, compresa la procedura avviata oggi (ieri, ndr), una situazione deplorevole per il giocatore stesso, come per il calcio francese nel suo insieme.
Davanti al tribunale il club ha presentato elementi dimostrando che il giocatore ha agito in malafede, dissimulando per quasi 11 mesi, tra luglio 2022 e giugno 2023, la sua decisione di non prolungare il suo contratto, privando così il club di qualsiasi possibilità di organizzare un trasferimento. Il giocatore ha poi rimesso in causa un accordo concluso con il club nell’agosto 2023, che prevedeva una riduzione della remunerazione nel caso in cui decidesse di partire a parametro zero, al fine di preservare la stabilità finanziaria del club dopo l’investimento eccezionale sostenuto.
Il Paris Saint-Germain continua a difendere i suoi diritti con rigore. Fondamentalmente, si tratta di una questione di buona fede, di onestà, di mantenimento dei valori e di rispetto dell’istituzione parigina e dei suoi tifosi. Nel contempo, il Paris Saint-Germain prosegue sulla scia della stagione più riuscita della sua storia, fondata sulla solidarietà, il lavoro, lo spirito di squadra e la preminenza del club su qualsiasi individualità”.