Real Madrid, caso Endrick: talento fermo ai box e pazienza al limite

Zero minuti giocati, tanta attesa e una frustrazione che cresce di settimana in settimana. È questa, oggi, la storia di Endrick, il talento brasiliano del Real Madrid che non ha ancora trovato spazio nella nuova stagione. Terza scelta nelle gerarchie offensive di Xabi Alonso, il 19enne ex Palmeiras sta vivendo il momento più complicato della sua giovane carriera.
Il segnale del malessere è arrivato domenica scorsa, durante Getafe-Real Madrid (0-1). Mandato a scaldarsi a metà ripresa, Endrick ha capito che non sarebbe mai entrato in campo quando ha visto prepararsi Brahim Díaz e Gonzalo García. Un gesto d’istinto, quasi liberatorio: ha colpito con un calcio una bottiglietta d’acqua, gesto immortalato e raccontato dai media spagnoli come simbolo di una rabbia che ormai non riesce più a contenere.
Da quando è rientrato dall’infortunio alla coscia destra, a metà settembre, il giovane attaccante non ha più messo piede in campo. Sei partite consecutive in panchina, neanche un minuto giocato, e quella sensazione di essere scivolato ai margini di un progetto che, almeno all’inizio, sembrava disegnato anche su di lui. È vero: i problemi fisici gli hanno fatto saltare tutta la preparazione estiva, ma il suo ritardo di condizione non basta a spiegare un’esclusione così totale. La verità è che Alonso, finora, non ha mai pensato di affidargli spazio reale.
Davanti a lui c’è Kylian Mbappé, inarrestabile, leader tecnico e simbolico di questo Real Madrid. Il francese, come ogni fuoriclasse, vuole giocare sempre, ogni minuto. E alle sue spalle si è inserito Gonzalo García, rivelazione estiva e miglior marcatore del Mondiale per club: attaccante moderno, intelligente tatticamente e utile anche in fase difensiva, qualità che Alonso apprezza molto. È lui, oggi, la prima alternativa a Mbappé, con già sette presenze e 108 minuti giocati. Endrick, invece, resta la terza opzione.
Il futuro di Endrick e l’ombra dell’OM
Eppure, solo poche settimane fa, lo stesso allenatore basco ne aveva elogiato le doti: “Ha istinto per il gol, vede la profondità come pochi e ha bisogno di pochissimo per calciare. La concorrenza è tanta, ma il suo momento arriverà”. Parole che, al momento, non si sono trasformate in fatti. E così, dentro il club, comincia a prendere forma un interrogativo inevitabile: meglio un prestito a gennaio per farlo crescere altrove?
Alonso ha già cercato di chiudere il discorso (“Endrick non mi ha mai chiesto di partire”), ma la situazione potrebbe cambiare rapidamente. Già in estate era stata valutata la possibilità di mandarlo in prestito per accumulare minuti e fiducia, ipotesi poi accantonata per farlo restare a Madrid. Ora, con il talento brasiliano sempre più ai margini, le prospettive potrebbero riaprirsi.
Dalla Francia, intanto, arrivano conferme sull’interesse dell’Olympique Marsiglia, che avrebbe già sondato il terreno con l’entourage del giocatore. Non è l’unica pista, ma è quella più concreta. A Madrid, però, sanno che Endrick rappresenta un investimento tecnico e mediatico importante. E la priorità resta ancora quella di proteggerlo, aspettarlo, reinserirlo gradualmente.
Per ora, resta un talento sospeso: troppo forte per essere dimenticato, troppo chiuso per poter esplodere. E in un Real Madrid che non aspetta nessuno, il tempo rischia di diventare il suo avversario più grande.