Real Madrid, il Clasico è già iniziato: la frecciata di Courtois al Barcellona

Il Clasico è già iniziato, almeno fuori dal campo. Dopo la partita con la Juventus, vinta 1-0 dal Real Madrid grazie alla rete di Jude Bellingham, Thibaut Courtois, grande protagonista dell’incontro con i bianconeri, ha espresso il suo punto di vista sul dietrofront della Liga su Villarreal-Barcellona, dicendosi “contento che la partita non si giochi a Miami. Non aveva senso come volevano organizzarla, senza trasparenza. Le partite devono giocarsi in casa e in trasferta, credo che sia una questione di buon senso. Se in futuro si vorrà fare, dovranno votare tutti i club. Se crediamo che la Liga sia il miglior campionato del mondo, non c’è bisogno di andare a giocare altrove. Prima bisogna riempire gli stadi qui, cosa che non sempre accade, e migliorare questi aspetti”.
Courtois sul fair play finanziario
Il portiere del Real Madrid ha allargato il discorso al fair play finanziario, non risparmiando una frecciata al Barcellona, prossimo avversario dei Blancos di Xabi Alonso nel Clasico che andrà in scena domenica 26 ottobre alle 16.15 al Santiago Bernabeu e che vale la vetta della classifica della Liga. “Molte squadre stanno vendendo i loro migliori giocatori per poterlo rispettare. Non è normale che all’1 settembre ci siano dieci squadre costrette a fare miracoli per tesserare giocatori – sbotta Courtois –. È questo che bisogna cambiare prima di tutto, non andare a giocare all’estero, non è quella la soluzione migliore. Giochiamo già tante partite nel precampionato, servono a quello”.
Courtois e il “miracolo” su Vlahovic
Poi l’estremo difensore belga commenta il successo sui bianconeri nel terzo turno della fase campionato della Champions League: “È stata una partita dura e combattuta, con occasioni da entrambe le parti. La Juve, non una piccola squadra, ci hanno messo in difficoltà e dobbiamo stare attenti per domenica”. Sul miracolo su Vlahovic spiega: “Sono contento di festeggiare la mia 300ª partita con il Real Madrid mantenendo la porta inviolata. Vlahovic e Militao corrono molto velocemente, quindi sono rimasto un po’ più arretrato. Nel momento in cui sono arrivati, ho chiuso lo spazio e mi sono fatto grande con braccia e gambe. Ho parato bene ed era un momento importante”.