Ronaldinho a Parigi: genio, caos e un’eternità breve
L’arrivo di Ronaldinho al Paris Saint-Germain nel 2001, proveniente dal Grêmio, rappresentò un momento cruciale per la storia del club. Nonostante il PSG non godesse ancora dello status economico attuale, l’ingaggio del talentuoso brasiliano, strappato per circa 5 milioni di euro, fu percepito come un colpo di mercato epocale. Ronaldinho portò a Parigi una miscela di abilità tecnica ineguagliabile e un carisma capace di riempire gli stadi.
L’impatto in campo e i limiti
Nei due anni trascorsi con la maglia parigina (2001-2003), Ronaldinho collezionò 77 presenze ufficiali, mettendo a segno 25 gol e fornendo circa 20 assist. Le sue prestazioni furono spesso di altissimo livello, caratterizzate da giocate individuali spettacolari e una notevole capacità di ribaltare l’azione offensiva. Tuttavia, il suo contributo non fu sufficiente per raggiungere traguardi significativi. Il PSG non vinse alcun trofeo durante quel periodo, un risultato che pesa sul bilancio sportivo del fuoriclasse.
Lo scontro con l’allenatore
Il vero punto di frizione del biennio non fu il rendimento assoluto, ma la sua gestione e la condotta extra-campo. Il rapporto con l’allenatore dell’epoca, Luis Fernández, divenne rapidamente teso. Fernández criticava apertamente la scarsa dedizione di Ronaldinho agli allenamenti e il suo stile di vita notturno, spesso lamentando i ritardi o le assenze, in particolare dopo le convocazioni con la Nazionale o le brevi fughe in Brasile.
La situazione sfociò in un vero e proprio scontro tattico e caratteriale. Ronaldinho, pur essendo decisivo, veniva percepito dalla dirigenza come un elemento difficile da inquadrare nello schema rigoroso del tecnico. Questa frattura portò all’inevitabile separazione nell’estate del 2003.
L’eredità di un talento incompiuto
Dopo soli due anni, Ronaldinho lasciò il PSG per approdare al Barcellona per una cifra vicina ai 32 milioni di euro, avviando la fase più brillante della sua carriera, culminata con il Pallone d’Oro e la Champions League. Nonostante il breve periodo e l’assenza di titoli, l’eredità di Ronaldinho a Parigi rimane quella di aver portato uno spettacolo calcistico puro e aver dimostrato il potenziale di un talento che, pur non essendo ancora focalizzato sulla disciplina, aveva già lasciato un segno indelebile nella memoria dei tifosi.