Rooney rivela: “Prima del Manchester United potevo finire al Newcastle! Ferguson…”
Nell’estate del 2004 Wayne Rooney era uno dei talenti più richiesti del calcio inglese. Reduce da una stagione straordinaria con l’Everton e da un’ottima prova agli Europei in Portogallo, interrotta però da una frattura al piede, l’attaccante aveva attirato l’interesse dei top club. Dopo aver presentato una richiesta di trasferimento, il Manchester United lo acquistò per 27 milioni di sterline, chiudendo l’affare in pochi giorni. Ma i Red Devils non erano soli nella corsa: anche il Newcastle United si era fatto avanti con decisione.
La rivelazione di Rooney
Rooney ha raccontato nel suo podcast The Wayne Rooney Show che, se il Manchester United non fosse intervenuto tempestivamente, sarebbe finito ai Magpies: “Sarei sicuramente andato al Newcastle. Lo United voleva aspettare un anno prima di prendermi, ma la loro offerta ha accelerato tutto”. Curioso l’aneddoto legato ai contatti con Sir Bobby Robson e Alan Shearer: “Ho parlato con entrambi. In perfetto stile Bobby Robson, al telefono mi ha chiamato Mark. Ho pensato che avesse dimenticato il mio nome o che fosse un genio, visto che quello è il mio secondo nome”.
I ricordi con Ferguson
Alla fine, Sir Alex Ferguson ebbe la meglio, definendo Rooney “il miglior giovane calciatore che l’Inghilterra abbia visto negli ultimi trent’anni”. E aveva ragione. In undici stagioni a Old Trafford, l’attaccante ha scritto la storia del club con 253 gol in 559 presenze, conquistando cinque Premier League e una Champions League nel 2008, vinta ai rigori contro il Chelsea. Ripensando ai suoi anni con Ferguson, Rooney ha ricordato una frase che lo ha sempre guidato: “Mi diceva che la cosa più difficile nella vita è lavorare sodo. È vero per tutto, non solo per il calcio”.
La parentesi in panchina
Oggi, però, la carriera da allenatore non ha avuto lo stesso successo. Dopo esperienze brevi e difficili con Derby County, D.C. United, Birmingham City e Plymouth Argyle, Rooney è stato esonerato alla fine del 2024. A 40 anni ha scelto di prendersi una pausa, dedicandosi al lavoro televisivo e al suo podcast con la BBC. Resta da capire se, dopo le ultime delusioni, deciderà di tornare ancora una volta su una panchina.