Rosario, Di María: “Il titolo assegnato dall’AFA? L’abbiamo solo accettato”
Dopo la sconfitta subita dal Rosario Central che ha portato all’eliminazione dalla competizione, Ángel Di María si è presentato davanti ai microfoni per affrontare i due argomenti più scottanti che hanno infiammato il calcio argentino negli ultimi giorni: il titolo controverso assegnato dall’AFA al suo club e la clamorosa protesta dell’Estudiantes.
L’attaccante ha voluto subito prendere le distanze dalla genesi del polverone sul titolo. “Noi non abbiamo cercato questo,” ha chiarito Di María, riferendosi alla decisione, giunta dalla Lega Professionale e dall’AFA, di incoronare il Central campione in base alla classifica annuale, nonostante le regole iniziali prevedessero solo la qualificazione alla Copa Libertadores e alla Supercopa Internazionale. “Questo è venuto dai club più grandi e noi lo abbiamo solo accettato,” ha aggiunto l’attaccante. Ha spiegato che, una volta convocati per una riunione, erano presenti tutti i dirigenti che, in quel momento, avevano approvato la modifica senza alcuna obiezione.
Di María e il pasillo d’onore di spalle
Di María ha ribadito che, indipendentemente dalla controversia, il club si sente campione, un sentimento che aveva espresso già prima che la situazione degenerasse. Ha sottolineato che il Central non finiva al primo posto nella classifica annuale da trentotto anni e che, dopo aver ottenuto una quantità incredibile di punti, sentivano di aver fatto il miglior lavoro nell’arco dell’anno, pur sapendo quanto sia difficile competere contro colossi come River Plate e Boca Juniors.
Riguardo al gesto di protesta, quando i giocatori dell’Estudiantes hanno formato il corridoio d’onore dando loro le spalle in segno di riprovazione per il titolo, Di María ha minimizzato l’accaduto. “È una cosa loro,” ha commentato “Il pasillo che hanno fatto è uguale. Alcuni ragazzi ci avevano anche avvertito che lo avrebbero fatto. Va benissimo, è affare loro, noi siamo entrati come dovevamo entrare. Finisce lì.” L’attenzione si è poi spostata sulla partita e sulla sconfitta, dove Di María ha riconosciuto di aver giocato una buona gara creando diverse occasioni, ma attribuendo l’eliminazione alla natura del mata-mata, il formato a eliminazione diretta, dove una brutta serata può compromettere tutto.