Scandalo Eto’o, l’ex Inter accusato in patria: corruzione e non solo

Si prospettano giorni molto difficili per Samuel Eto’o. L’ex attaccante dell’Inter del Triplete, di Barcellona e Sampdoria tra le tante è finito al centro di un enorme scandalo che potrebbe rischiare di compromettere la sua carriera politica all’interno del calcio e quella dello stesso calcio nel suo Paese. A pochi mesi dall’inizio dei Mondiali del 2026, infatti, il presidente della Federazione camerunese è stato accusato di una ‘gestione a dir poco oscura’ da un gruppo di addetti ai lavori, guidato dall’avvocato internazionale Emmanuel Nsahlai, che hanno presentato una serie di denunce al Comitato Etico della FIFA, alla Confederazione Africana di Calcio (CAF) e al Ministero dello Sport e dell’Educazione Fisica del Camerun.
Eto’o al centro della bufera
Le accuse mosse ni confronti di Samuel Eto’o sono gravissime e svariano su tantissimi fronti, non per forza legati tra loro. Si parla in primis di corruzione, ma anche coinvolgimento in combine di partite della seconda divisione camerunese e di frode fiscale in Spagna per una cifra di 4,4 milioni di dollari. Eto’o viene accusato anche di soppressione dell’opposizione, di manipolazione elettorale e di conflitto d’interessi, oltre a esser ritenuto uno dei responsabili della scomparsa di 1,5 milioni di dollari che erano provenienti da alcune partite amichevoli.
Nsahlai spiega l’accusa contro Eto’o
L’avvocato Emmanuel Nsahlai, che ha guidato questo movimento contro Eto’o, si è espresso spiegando di non aver preso di mira la leggenda calcistica, ma il politico che si trova sulla poltrona più importante del calcio camerunense dal 2021 e che già in passato era stato al centro di alcune polemiche: «Non è un attacco a Eto’o come calciatore: la sua carriera è intoccabile. Si tratta di salvare la governance del calcio camerunese e restituirle i valori di integrità e fair play». Nel 2024, infatti, la FIFA lo aveva sospeso per comportamento offensivo al Mondiale femminile U20.