Suarez, maxi-squalifica dopo il gesto shock: sei giornate e rischio stop anche in MLS

Luis Suarez non l’ha scampata. L’attaccante dell’Inter Miami è stato punito duramente dopo l’episodio che lo ha visto protagonista al termine della finale di Leagues Cup persa 3-0 contro i Seattle Sounders: l’uruguaiano, ex Barcellona e Atletico Madrid, aveva infatti perso la testa sputando in faccia al direttore della sicurezza avversario, Gene Ramirez.
Quante giornate di squalifica per Suarez?
La risposta della Lega non si è fatta attendere: sei giornate di squalifica nella prossima edizione della competizione e una multa, sanzione che rende vane le scuse arrivate successivamente via social. “In conformità con il Regolamento della Leagues Cup – si legge nel comunicato – tutti e quattro i soggetti sanzionati riceveranno anche multe per la loro condotta. Tutte le sospensioni dovranno essere scontate nella successiva edizione o edizioni della Leagues Cup fino al loro completamento”.
Oltre a Suarez, infatti, sono stati fermati anche Sergio Busquets (due giornate), il compagno Tomas Aviles (tre giornate) e Steven Lenhart, membro dello staff tecnico dei Sounders, colpito da cinque giornate di squalifica. Ma per Suarez il caso potrebbe non chiudersi qui: la MLS ha infatti fatto sapere di riservarsi il diritto di aggiungere ulteriori provvedimenti disciplinari da applicare anche in campionato.
La dinamica dell’accaduto
La scintilla era scattata al 90’, quando il nervosismo ha portato a una rissa in campo: Busquets ha persino afferrato per il collo l’avversario Obed Vargas, mentre Messi, non sanzionato, avrebbe rivolto parole dure a Pedro De la Vega, connazionale dei Sounders, dicendogli che con lui in Nazionale non avrebbe mai giocato. Il gesto più grave, però, è rimasto quello di Suarez, finito sulle prime pagine di giornali in tutto il mondo. L’attaccante, consapevole della macchia, ha provato a scusarsi pubblicamente: ha parlato di un momento di tensione e frustrazione, ha riconosciuto l’errore e chiesto perdono al club, ai tifosi e alla famiglia. Ma le parole non hanno evitato una maxi-squalifica che rischia di lasciare strascichi anche oltre la Leagues Cup.