Yamal si racconta: dal Pallone d’Oro al padre accoltellato

“La mia vita è cambiata sotto ogni aspetto. Prima potevo fare quello che volevo: potevo uscire a bere qualcosa con i miei amici, ma ora non posso più. Ricordo la tournee di quest’estate in Corea, Giappone, Cina: era impossibile uscire ovunque, ma sono felice“. Lo ha detto Lamine Yamal in un’intervista al podcast ‘Resonancia de Corazón.
Le parole di Yamal
“Mia madre non poteva stare molto con me perché lavorava, ma preparava sempre la cena quando tornava la sera. Le ho comprato una casa, è la mia regina, si merita tutto ed è ciò che amo di più al mondo. Ricordo che mi comprò la PlayStation 4, che per me all’epoca era tutto. Ora gioco molto alla PlayStation 5: potrei avere la villa più grande del mondo e sarei sempre nella stanza della playstation” ha detto il talento del Barcellona.
Il padre ferito
Poi il racconto di uno dei giorni più difficili della sua vita: “Ero in macchina con mia cugina Moha. E chiamano dal Marocco per dire quanto era accaduto, io avevo solo 16 anni e la prima cosa che ho fatto è stata scendere dall’auto e cercare di andare alla stazione ferroviaria di Mataró. Immagina di essere un bambino e di sentire che tuo padre è stato accoltellato. Ho provato a salire sul treno, ma mio cugino non me l’ha permesso. Mi hanno chiuso in casa e ho cercato di uscire. È stato un periodo difficile, e il giorno dopo ero in allenamento. Poi mio padre mi ha chiamato e mi ha detto che stava bene e di stare calmo. Sono andato a trovarlo in ospedale il giorno dopo“.
Il Pallone d’Oro
“Non sogno di vincere il Pallone d’Oro, sogno di vincerne molti. Lo dico anche ai miei amici, ho le qualità per riuscirci, non dovesse succedere sarebbe perché non ho fatto le cose per bene. Se arriverà il Pallone d’Oro sarà molto felice ma prima devo vincere con la mia squadra” ha infine detto Yamal sulla possibilità di vincere il Pallone d’Oro.