Atalanta, le cessioni record in attesa di Lookman e Koopmeiners
Il modello Atalanta deve diventare un punto di riferimento per il calcio italiano. Un modello sostenibile e vincente, capace di valorizzare giovani e cedere i giocatori al momento giusto. Valorizzazione spesso non è sinonimo di successo, a Bergamo invece sì e il merito è di tutto l’impianto dell’Atalanta. Dalla società a Gasperini, passando per il lavoro di tutto lo staff del settore giovanile di Zingonia. A loro vanno aggiunti gli uomini mercato, gli osservatori capaci di portare a Bergamo giocatori semi sconosciuti da valorizzare e vendere a peso d’oro. È il caso di Rasmus Hojlund, cessione più remunerativa della storia dell’Atalanta. Il danese è arrivato nell’estate del 2022 per una cifra inferiore ai 20 milioni e dopo una sola stagione la Dea ha detto sì all’offerta da 74 milioni di euro del Manchester United. Al secondo posto c’è un’altra cessione in Premier League, ovvero Cristian Romero ceduto al Tottenham per 52 milioni. Dal terzo al nono posto ci sono solo cessioni in Serie A, con Juventus, Milan, Inter e Roma. Ai bianconeri è stato ceduto Dejan Kulusevski per 39 milioni di euro, mentre per 32 il Milan ha acquistato Franck Kessié dalla Dea. Atalanta che ha fatto cassa anche con Alessandro Bastoni, seppur l’attuale centrale dell’Inter abbia giocato solo nove partite con i bergamaschi. I campioni d’Italia lo hanno portato a Milano per 31 milioni di euro e qualche anno dopo lo stesso percorso lo ha fatto Robin Gosens, acquistato dall’Inter per 27,5 milioni di euro. Con 24 milioni Roma e Milan si sono assicurate rispettivamente Gianluca Mancini e Andrea Conti, con i giallorossi che da Bergamo hanno acquistato anche Bryan Cristante per 22 milioni di euro. A chiudere la top ten delle cessioni più remunerative della storia dell’Atalanta c’è Amad Diallo, che a soli diciotto anni è stato acquistato dal Manchester United per 21 milioni di euro.