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Juve, Cambiaso: “Guardiola non mi ha richiamato. Sul futuro…”

Andrea Cambiaso ha fatto chiarezza sul futuro, prima di proiettarsi al Mondiale per Club e alla conferma di Tudor
Andrea Cambiaso, Juve
Andrea Cambiaso, Juve

Andrea Cambiaso è l’ultimo marcatore dell’era Spalletti con l’Italia. L’esterno della Juve, contro la Moldavia, ha segnato il gol del 2-0 definitivo che ha consegnato agli azzurri la prima vittoria nelle qualificazioni ai Mondiali. Il classe 2000 è reduce da una stagione molto positiva che a gennaio lo aveva addirittura visto finire nell’orbita del Manchester City. La squadra di Guardiola, a caccia di un terzino, aveva fatto più di un tentativo per assicurarsi il cartellino dell’ex Bologna, ma trovando il muro bianconero anche davanti a offerte che sembravano irrinunciabili. In vista della sessione estiva di calciomercato, ora, il timore torna a esser vivo dalle parti di Vinovo, da dove però emerge la volontà di non lasciar partire Cambiaso e, anzi, di continuare a puntare su di lui per il primo vero capitolo della nuova era Tudor. Lo stesso esterno, intervenuto ai taccuini della Gazzetta dello Sport, ha confermato l’interesse dei Citizens, ma sottolineato anche la volontà di restare alla Juve.

Cambiaso sul Manchester City e sul futuro

«Guardiola non mi ha più chiamato. Di sicuro nella vita c’è solo la morte però lo sono felice qua. Con Tudor non ho parlato ma so che la società e il mister stravedono per me. Sento la fiducia di tutti, sto bene a Torino e non ho mai chiesto di andare via. Milan e Napoli? Io non ho ricevuto chiamate, magari i miei agenti sì. Dal punto di vista personale mentale ho fatto grandi progressi. È una stagione difficile anche per me, la seconda parte non è andata come avrei voluto, ma ora mi sono messo tutto alle spalle. Ora mi sento bene e la condizione crescerà con le partite. Ho avuto problemi fisici che mi hanno condizionato pesantemente ma nulla di più, ho 25 anni e gioco nella Juventus, altri problemi non ne ho».

Cambiaso sul Mondiale per Club

«Per noi è una grandissima opportunità. Ne siamo consapevoli ed Elkann ce l’ha ricordato: ha fatto un bel discorso alla Continassa, dicendoci che è un privilegio essere qua, perciò vogliamo affrontarlo bene e faremo il possibile per vincere. Siamo pieni di entusiasmo. Non sappiamo nemmeno noi che torneo aspettarci perché è una prima volta: sarà una sorpresa ma esserci al debutto è già qualcosa di grande. Sicuramente arriviamo tutti stanchi ma giocare è il nostro lavoro e una cosa bella. Come si gestisce un torneo così? Nel calcio si giocherà sempre di più. Dobbiamo solo lavorare, affrontando le partite nel miglior modo possibile. Certo, è difficile tenere la qualità alta così a lungo. La carriera di un calciatore è destinata a essere più breve per il numero sempre più elevato di partite. Pensate a Yamal, fenomeno assoluto che a 17-18 anni ha giocato già più di 100 partite. Però forza la carriera si accorcerà, però fa parte della crescita e dello sviluppo dello sport».

Cambiaso sulla conferma di Tudor e il ciclo Motta

«Il mister ha centrato l’obiettivo della Champions ,meritandosi la conferma, e con noi si è presentato molto bene, aiutandoci in un momento delicato in cui non c’era tempo per sperimentare. Dovevamo solo centrare l’obiettivo, perciò ha lavorato tanto sull’aspetto mentale ed è stato molto bravo. Adesso sarà diverso, faremo la preparazione con lui e si potrà lavorare di più tatticamente. Abbiamo già annusato qualcosa. Siamo tutti molto contenti di andare avanti con lui. Cosa non ha funzionato con Motta? Non lo so, però a metà agosto scorso non avrei mai detto che sarebbe andata a finire così. Mi dispiace perché io lo conosco bene, l’ho avuto al Bologna e penso che sia un grandissimo allenatore, ma qualcosa non è scattato, lo dicono i risultati».