Juve, problema esuberi: ora serve cederli per risparmiare 60 milioni di euro

Oltre sessanta milioni di euro lordi da liberare. È questa la sfida che attende la Juventus guidata da Damien Comolli e François Modesto: snellire il monte ingaggi cedendo esuberi e giocatori fuori dal progetto, molti dei quali con stipendi pesantissimi. Una necessità non solo economica, ma anche strategica: solo così sarà possibile costruire una rosa sostenibile e competitiva, in vista di una stagione che vedrà il ritorno in Champions League.
Il caso Vlahovic
Il caso più spinoso resta Dusan Vlahovic. L’attaccante serbo pesa sul bilancio con 23 milioni lordi a stagione, ha un solo anno di contratto e si è mostrato restio a quasi tutte le destinazioni proposte. Allegri lo accoglierebbe volentieri al Milan, ma solo a fronte di un ingaggio molto ridotto e probabilmente con una buonuscita. Il suo ingaggio, unito al costo di acquisto e ai bonus spalmati sul contratto, lo rende un giocatore quasi invendibile.
Il serbo è in buona compagnia
Ma Vlahovic non è l’unico nodo da sciogliere. Douglas Luiz, pagato 51,5 milioni solo un anno fa, guadagna quasi 10 milioni annui e ora è considerato fuori dal progetto: potrebbe partire in prestito, a patto che lo stipendio sia interamente coperto dalla nuova squadra. Arthur Melo, sceso a 3,7 netti, ha però prolungato fino al 2027 e anche per lui sarà complicato trovare acquirenti, nonostante l’interesse del Girona. Restano da sistemare anche Djalò (4 milioni), Nico Gonzalez (valutato 7, piace in Arabia e in Premier), Rugani e Kostic (3 e 4 milioni lordi), entrambi pronti a giocarsi le loro chance con Tudor. Infine, da monitorare i casi Lloyd Kelly, riscattato per obbligo ma con rendimento deludente, e Milik, che ha spalmato l’ingaggio ma potrebbe muoversi solo a fine mercato.