Calciomercato

“Maignan-Chelsea, offerta ridicola: vale almeno 50 milioni. Il Milan prenda Provedel”

L'ex portiere del Milan Angelo Pagotto ha commentato l'interessamento del Chelsea per l'attuale numero uno rossonero, il francese Maignan: le dichiarazioni
Mike Maignan (Getty Images)
Mike Maignan (Getty Images)

“La cifra che hanno offerto era irrisoria, non è possibile svenderlo. Maignan vale 50 milioni”. Così, intervistato dal portale MilanNews.it, l’ex portiere – tra le altre – del Milan Angelo Pagotto, 9 presenze in Serie A nella stagione 1996-97, ha commentato l’interessamento del Chelsea per l’attuale numero uno rossonero, il francese Mike Maignan: “C’è ora il rischio di perderlo a parametro zero al termine della prossima stagione? Dovevano rinnovare prima o vendere prima, c’è stato un errore di programmazione. Ora qualsiasi cosa tu faccia non farai bene, perché il coltello dalla parte del manico ce l’ha Maignan. La speranza è che ragioni, dia il giusto valore al Milan e magari rinnovi ed eventualmente vada poi via a un prezzo congruo. Perché alla fine Maignan deve anche ringraziare il Milan. Chi come sostituto? Ce ne sono tanti. Mi piace Falcone del Lecce, ma anche Montipò del Verona. E occhio a Provedel. La Lazio punta su Mandas e potrebbe andar via a un prezzo accettabile. Portiere fatto e finito, con grande esperienza e ancora abbastanza giovane. Ha giocato le coppe ed è completo. Ed è in una fase della carriera di maturazione. Io ci punterei”.

Il nuovo Milan di Allegri e il ricordo di Berlusconi

“Com’era Allegri quando è stato mio allenatore a Grosseto? Era giovane ma già con buone idee e faceva star bene la squadra. Era davvero un buon gestore, i ragazzi lo seguivano. Umanamente molto apprezzato, ricordo che il gruppo doveva auto-responsabilizzarsi. E noi veterani facevamo un po’ da collante del gruppo. Allegri era bravo a darci forza. Per quel che il mercato poteva dare, Allegri è la scelta migliore. Al Milan non può andarci una scommessa e Allegri è una garanzia. certo, avrà tanto da lavorare, ci sono giocatori da ricondizionare. Quando la proprietà è lontana e non c’è un responsabile di carisma a Milano, è così. Il Milan non sembrava una squadra di Milano. Quando c’erano Boban e Maldini era un’altra cosa, c’era un senso di appartenenza e si sapeva a chi bussare. Un ricordo di Berlusconi a due anni dalla morte? Lo ricordo con grande affetto. Un grande presidente e una grande persona. Eccezionale, alla mano. Quando lo racconto la gente non ci crede, ma era davvero così. Persone come lui non ce ne saranno più”, ha concluso Angelo Pagotto.