Calcio

Cellino durissimo: “Brescia posto malvagio. Samp? Non poteva retrocedere”

Cellino a 360° sulla retrocessione del Brescia in Serie C e non solo...

Massimo Cellino è tornato a parlare dopo la discussa retrocessione del Brescia in Serie C. Cellino ha affidato i suoi pensieri ai microfoni de l’Unione Sarda e, come di consueto, non le ha mandate a dire. L’ex patron rinnega la sua esperienza a Brescia: Prenderlo è stato il mio errore più grande. Io l’ho preso nel 2017 perché sono stato allettato all’inizio. Ero convinto ci fosse una società molto più organizzata: arrivato dall’Inghilterra, pensavo che in Italia avrei speso un giorno al mese rispetto al Leeds. Invece mi sono reso conto che c’erano molti più debiti di quelli che mi avevano dichiarato: c’erano 12 milioni di debiti Iva e me li hanno chiesti il giorno dopo che sono arrivato”.

Cellino: “Se l’avessi saputo non lo avrei mai comprato”

“Sono riuscito a salire in Serie A, poi è arrivato il Covid: c’è stata tanta cattiveria, tanta malvagità, non riesco a capirlo. Il posto è malvagio. Se una società in 115 anni ne fatti dieci di Serie A (però il Brescia ne ha fatti 33), non è colpa di Cellino. C’è il maligno là dentro e il compleanno del Brescia è il 17 luglio: se l’avessi saputo, non l’avrei mai comprato”.

“Retrocessione? La Sampdoria non poteva retrocedere”

Sulla penalizzazione che ha portato alla retrocessione in Serie C: “Sono stato vittima di una serie di circostanze negative con una Sampdoria che non deve retrocedere perché ha 200 milioni di debiti e garanzie con delle banche e con la Federazione che l’ha iscritta impropriamente l’anno precedente. La mia è disgrazia, è stata la coda del diavolo”.