Conte: “Mai avuto contatti con la Juve. Trapattoni decisivo per la mia carriera”

Una stagione straordinaria quella vissuta da Antonio Conte sulla panchina del Napoli e, la voglia, di fare ancora meglio. L’allenatore leccese si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a Sette, magazine del Corriere della Sera, e ha toccato tantissimi temi.
Conte: “A fine stagione la mia priorità è sempre stato il Napoli”
Tra questi Conte ha sottolineato come prima di decidere di rimanere a Napoli non abbia avuto nessun contatto con altri club: “Non ho avuto contatti con nessuno perché a chiunque abbia provato a cercarmi con terze persone ho sempre risposto che avrei parlato con il club a fine stagione come si fa sempre. E solo se l’incontro non avesse soddisfatto le parti avrei aperto a un’altra situazione, avendo comunque un contratto con il Napoli per altri due anni”.
Conte: “Senza Trapattoni non sarei rimasto tredici anni alla Juve”
La sua carriera alla Juve da giocatore, invece, la deve a Trapattoni: “Io sono convinto che se non ci fosse stato Trapattoni alla Juventus io non sarei rimasto per 13 anni, non sarei diventato capitano, non avrei vinto tutto quello che comunque ho avuto il piacere di vincere”.
Infine sulla Nazionale: “Se non avessi firmato il Chelsea…sarei rimasto in Nazionale”. Conte non ha dubbi e spiega come sono andate le cose: “Due mesi prima dell’Europeo comunico alla Federazione che l’intenzione è comunque di lasciare, di tornare al lavoro quotidiano, e quindi da persona sempre seria dico molto chiaramente: “Facciamo l’Europeo e poi torno in un club”.
“Quindi firmo con il Chelsea ad aprile e viene ufficializzato. Mi ricordo anche tante perplessità, perché ci sono sempre le dietrologie mediatiche in cui si diceva che io stessi già pensando alla nuova squadra quando dovevamo ancora giocare l’Europeo. Ci sono sempre queste cose: cattiveria, invidia, per cercare di intaccare la professionalità o la persona. Però questo a me ha sempre dato forza“.