Cristiano Ronaldo su Diogo Jota: “Ecco perché ho evitato il funerale”
Cristiano Ronaldo non è mai banale. Nell’ennesima esplosiva intervista concessa al giornalista britannico Piers Morgan, il fuoriclasse portoghese non solo ha riacceso l’eterno dibattito con Lionel Messi, ma ha anche affrontato, con una franchezza spiazzante, le polemiche sulla sua assenza al funerale del compagno di nazionale, Diogo Jota.
L’affondo sulla Coppa del Mondo: “L’Argentina era abituata a vincere”
Il momento più incandescente della conversazione è arrivato sul tema del GOAT (Greatest Of All Time), innescato da Morgan che ha provocatoriamente messo in dubbio la superiorità di Messi persino su Maradona.
Incoraggiato, CR7 ha lanciato una stoccata diretta sulla consacrazione di Messi in Qatar nel 2022, puntando sul valore storico della vittoria per la nazione argentina, già titolata nel 1978 e 1986. “Quanti Mondiali aveva vinto l’Argentina prima di Messi? Due volte, giusto?” ha chiesto retoricamente Ronaldo.
Il portoghese ha poi minimizzato l’impatto di un successo su Paesi “abituati alla gloria”, contrapponendo la situazione alla sua Nazionale. “Questi Paesi sono abituati a vincere le competizioni più importanti… Se il Brasile vincesse la Coppa del Mondo, sorprenderebbe il mondo? No. Se il Portogallo vincesse la Coppa del Mondo, sorprenderebbe davvero il mondo,” ha tuonato, sottolineando l’unicità dei tre titoli vinti dal Portogallo grazie anche al suo contributo (un Europeo e due Nations League). Il messaggio è chiaro: la Coppa di Messi aveva un prezzo inferiore per l’Argentina rispetto a quello che avrebbe per il Portogallo.
Il dramma privato: l’assenza al funerale di Diogo Jota
L’intervista è scesa poi su un piano profondamente personale. Ronaldo ha risposto alle feroci critiche ricevute in patria per essere stato immortalato su uno yacht a Maiorca mentre si tenevano i funerali del tragicamente scomparso Diogo Jota.
La sua risposta è stata tanto controversa quanto intima: “Sono contento della mia decisione“. Ronaldo ha spiegato che la scelta di non presentarsi al cimitero si basa su un lutto privato e mai risolto: dalla morte del padre, José Dinis Aveiro, nel 2005, non ha “più messo piede in un cimitero“.
Inoltre, il capitano portoghese ha voluto evitare che l’omaggio all’ex compagno di squadra si trasformasse in un “circo” mediatico a causa della sua presenza ingombrante. “Ovunque vada, si trasforma in un circo. Non volevo che tutta l’attenzione fosse concentrata su di me,” ha esclamato.
CR7 ha chiuso la parentesi con la consueta arroganza difensiva: “Quando hai la coscienza pulita, non ti importa di quello che dice la gente.” Il rispetto, assicura, si manifesta lontano dalle telecamere. Nonostante le scelte controverse, il ricordo di Jota è rimasto vivo: “Diogo era uno di noi: calmo, gentile e un grande giocatore. Ci manca a tutti.“