Il vero segreto del Milan sono gli scontri diretti
Il Milan conferma la propria vocazione da squadra solida, cinica e soprattutto spietata quando il livello degli avversari si alza. A San Siro, nel derby, la formazione di Massimiliano Allegri ha piegato l’Inter con un 1-0 firmato Christian Pulisic, un risultato che pesa non solo per il prestigio della sfida, ma anche per la classifica: i rossoneri volano infatti a quota 25 punti dopo dodici giornate, agganciando il Napoli al secondo posto alle spalle della Roma e scavalcando proprio i nerazzurri. E la stragrande maggioranza di questi punti è arrivata proprio negli incroci con le grandi.
Ruolino quasi perfetto
Il dato che impressiona davvero è infatti quello legato agli scontri diretti: cinque vittorie su sette, con due soli pareggi e nessuna sconfitta contro le big del campionato. Numeri che raccontano una superiorità mentale prima ancora che tecnica, perché il Milan riesce a esaltarsi quando la tensione sale e conferma la sua grande inclinazione a conservare il risultato. La media punti negli incroci di alta quota è la migliore della Serie A, indice di una maturità acquisita e soprattutto della mano di Allegri, sempre più abile nel leggere le partite che contano. Se questo trend dovesse proseguire i rossoneri, eliminando le distrazioni mostrate contro le cosiddette “piccole” (solo due punti tra Cremonese, Pisa e Parma) avrebbero davvero tutte le carte in regola per giocarsi il tricolore fino alla fine.