Israele, fuga di sponsor dalla Nazionale dopo i boicottaggi: Puma e Errea dicono addio

L’8 settembre l’Italia scenderà in campo per le qualificazioni al Mondiale 2026 e lo farà nel doppio impegno con Israele. L’andata si disputerà in Ungheria, mentre il ritorno è previsto a Udine. Due sfide a alta tensione, soprattutto per motivi politici.
La richiesta dei tifosi del mondo
I tifosi di tutto il mondo hanno richiesto a gran voce alla FIFA di escludere la selezione israeliana dalle competizioni, a causa del genocidio in atto a Gaza, ma Infantino non ha cambiato idea e per il momento, così come i club, potrà competere nei tornei europei e internazionali.
La situazione con Puma
Un tema delicato a cui si aggiunge anche la questione degli sponsor. Questi ultimi, in questi anni, hanno dovuto fare i conti con i boicottaggi e le proteste da parte di migliaia di persone che li hanno portati poi, a sfilarsi dagli accordi con la federazione. A dicembre del 2023 Puma ha fatto un passo indietro, a due mesi dalla massiccia occupazione militare della Striscia di gaza da parte di Israele.
Errea e Reebok
Dopo l’addio, Israele ha trovato l’accordo con Errea ma dopo un mese dall’annuncio è iniziato il boicottaggio. Di fatto, la partnership non è mai stata ufficializzata ma alla fine il brand ha deciso comunque di dileguarsi. Si è intromessa la Reebok, nei primi mesi del 2025, ma anche questa ha deciso di tirarsi indietro in frena e furia. A fine luglio però, sembrerebbe esserci stato un ripensamento e lo sponsor è ricomparso sul kit.