Calcio

Mondiale per Club, Sacchi terrorizza Inter e Juve: “Dopo USA ’94…”

Arrigo Sacchi ha terrorizzato Juve e Inter in vista del Mondiale per Club che si disputerà negli Stati Uniti
during the Serie A match between Spal and SSC Napoli at Stadio Paolo Mazza on September 23, 2017 in Ferrara, Italy.

Il 15 giugno è la data di inizio del Mondiale per Club, una competizione che abbiamo imparato a conoscere dal 2000 in poi, ma che a partire da quest’anno si presenterà con una nuova veste e una cadenza quadriennale. Per l’Italia saranno presenti Juve e Inter, tra la curiosità di tifosi e appassionati, ma anche le lecite preoccupazioni in vista della prossima stagione. Arrivare alle fasi finali, infatti, significherà spingersi verso luglio inoltrato (la finale sarà il 13) e rimandare la data del ritiro precampionato rischiando di spostarla troppo avanti e a ridosso dell’inizio del campionato. Un’eventualità che, però, non è l’unica preoccupazione per i club partecipanti alla nuova competizione FIFA. Un problema, infatti, potrebbe esser rappresentato anche dalla location dove verrà disputato: gli Stati Uniti. A sollevarlo è stato l’ex allenatore del Milan e commissario tecnico dell’Italia, Arrigo Sacchi, intervenuto ai taccuini della Gazzetta dello Sport.

Sacchi avverte Inter e Juve

«Intanto il clima è peggiorato, in quest’ultimo periodo e questo mi sembra un dato di fatto su cui nessuno può discutere. Inoltre le squadre sono costrette a tantissimi viaggi, il che significa che non potranno allenarsi con regolarità. Io credo che i giocatori, dal punto di vista atletico, saranno parecchio stressati. Se ricordo com’erano messi i miei ragazzi… Alla fine del primo tempo di ogni partita, regolarmente giocata sotto il sole perché si doveva scendere in campo nel primo pomeriggio americano per consentire la visione nella tarda serata europea, avevo almeno quattro o cinque ragazzi che mi chiedevano la sostituzione. Non ce la facevano proprio a stare in piedi. L’organizzazione è fondamentale. L’aspetto logistico diventa importantissimo. Pensate che cosa significa per un atleta poter riposare dopo uno sforzo prolungato. Noi, questa possibilità, non l’abbiamo avuta».

I giocatori non avevano più i muscoli

«E come si può fare spettacolo a quelle temperature? Comunque mi sembra che alcune belle giocate si siano viste e, lo ripeto per la millesima volta, ai miei ragazzi posso soltanto dire grazie. Negli spogliatoi, subito dopo la premiazione, qualcuno piangeva per la sconfitta. Io mi misi in mezzo allo stanzone e dissi: “Voi avete date l’anima e per me siete degli eroi! Quando uno dà tutto quello che ha non ha nulla da rimproverarsi”. Di più non potevo chiedere. Ma sapete che cosa mi dissero i massaggiatori prima della finale?. Io chiesi come stavano alcuni giocatori, magari si potevano fare dei massaggi… I medici e i massaggiatori mi risposero: “Arrigo, non c’è nulla da massaggiare. Non hanno più muscoli”. Ecco il risultato della permanenza sulla costa est, a più trentacinque gradi, con le notti tropicali e neanche un filo d’aria. Ma lo sapete che io, la sera, non riuscivo nemmeno a fare una passeggiata perché dopo un minuto avevo la maglietta bagnata di sudore? Non vorrei proprio essere nei panni di un allenatore delle squadre che partecipano al Mondiale per Club».