Calcio

Mondiali 2026, Trump annuncia pass veloci per i visti, ma c’è il veto in agguato

Trump e Infantino annunciano un "pass FIFA" per accelerare i visti dei Mondiali 2026. Ma "il biglietto non garantisce l'ingresso"
Donald Trump
Donald Trump (Getty Images)

Il Presidente Donald Trump ha tentato di smorzare le tensioni sulla sua aggressiva politica migratoria in vista del Mondiale 2026. Affiancato da Gianni Infantino, Presidente della FIFA, Trump ha annunciato la creazione di un “pass FIFA” dalla Casa Bianca per accelerare la procedura di ottenimento del visto per i detentori dei biglietti.

La questione era diventata centrale: come accogliere milioni di spettatori stranieri per la grande manifestazione dell’estate prossima, mentre l’amministrazione Trump ha inasprito le restrizioni, arrivando a vietare l’ingresso ai cittadini di dodici Paesi (principalmente africani e mediorientali) e imponendo restrizioni a sette altri?

Un’accelerazione, non un via libera

Trump ha presentato il nuovo sistema come una garanzia: “Con questo pass FIFA, possiamo assicurarci che coloro che acquistano un biglietto, che sono veri fan di calcio, potranno venire ad assistere alla Coppa del Mondo nelle migliori condizioni, a cominciare dall’ottenimento del loro visto“. Infantino ha stimato tra cinque e dieci milioni il numero di spettatori attesi.

Tuttavia, il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, si è affrettato a precisare la dura verità: “Il vostro biglietto non è un visto. Non garantisce il vostro ingresso negli Stati Uniti. Vi garantisce un appuntamento accelerato. Faremo le stesse verifiche che facciamo per chiunque altro. L’unica differenza è che li mettiamo in cima alla pila.

Il messaggio è chiaro: la priorità è procedurale, non politica. L’amministrazione, pur garantendo che le squadre partecipanti al Mondiale non saranno toccate, ha già dato prova della sua intransigenza. L’ombra del veto è un problema concreto, come dimostra l’episodio della squadra femminile di basket del Senegal, costretta a rinunciare a un training camp negli Stati Uniti a causa della mancata concessione dei visti.

Il “pass FIFA” è una mossa per placare l’opinione pubblica globale, ma la rigidità delle politiche migratorie di Trump rimane il vero ostacolo alla festa globale del calcio.