Non sarà sfuggito ai più attenti che spesso Neres dà l’impressione di avere gli occhi semichiusi. L’esterno del Napoli, tra i più incisivi in questo avvio di stagione, convive da sempre con la ptosi alle palpebre: una condizione congenita che causa l’abbassamento della palpebra superiore.
Cos’è la ptosi
Spesso interpretato in modo errato, ma non ha nulla a che vedere con la sua condizione atletica. La ptosi deriva da un funzionamento non cento per cento del muscolo che solleva la palpebra, quando questa non arriva a coprire la pupilla la capacità visiva resta normale. Non ci sono limitazioni funzionali. Col tempo, il corpo trova da solo degli equilibri per compensare come ad esempio una leggera inclinazione del capo, il meno più alto. Tutti accorgimenti automatici che non compromettono in alcun modo la visione di gioco.
Neres come Huijsen
Il giocatore del Napoli ci vede bene, percepisce spazi, movimenti e traiettorie senza alcuna difficoltà. Nel calcio non è il solo a avere questo problema, anche Huijsen – ex Roma e Juventus – presenta la stessa condizione congenita.