Espulsione Ronaldo, il Portogallo fa ricorso: le motivazioni
La federazione portoghese sta lavorando al ricorso contro la squalifica di Cristiano Ronaldo e punta a ottenere una riduzione della pena, richiamando anche il clima ostile vissuto dal capitano a Dublino. Secondo le indiscrezioni, la Federcalcio del Portogallo ha già avviato la preparazione di un ricorso urgente alla FIFA per provare a ridurre la squalifica di tre giornate inflitta al quarantenne attaccante, che rischia così di saltare le prime partite della possibile sesta partecipazione ai Mondiali. Ronaldo era stato espulso durante la sconfitta per 2-0 contro la Repubblica d’Irlanda, dopo un cartellino rosso diretto assegnato dal VAR per una gomitata a Dara.
Le motivazioni del ricorso
Come riportato da A Bola, la FPF sta costruendo la propria difesa su tre punti principali. Il primo riguarda l’ambiente dell’Aviva Stadium, definito “ostile” e acuito dai commenti dell’allenatore irlandese Heimir Hallgrimsson, che alla vigilia aveva insinuato che Ronaldo avesse “controllato l’arbitro” nella gara d’andata, irritando la squadra portoghese. Il secondo punto mette in luce il contatto fisico tra O’Shea e Ronaldo, sostenendo che l’attaccante abbia reagito d’istinto dopo essere stato più volte spintonato in area. Infine, la FPF intende valorizzare lo straordinario record disciplinare di Ronaldo: 225 presenze internazionali senza alcun cartellino rosso, elemento usato per dimostrare la natura episodica dell’accaduto.
I tempi per la decisione definitiva
Il presidente Pedro Proenca sta seguendo personalmente la stesura del ricorso, a conferma della centralità del caso. La FIFA non ha ancora indicato quando arriverà la decisione: solitamente comunica le sanzioni a circa tre settimane dalla chiusura delle finestre internazionali, ma l’assenza di spareggi fino a marzo potrebbe rallentare l’iter.