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Gravina: “Dimissioni in caso di mancata qualificazione? Nessuna norma lo prevede”

Il presidente della FIGC allontana le voci sulle dimissioni in caso di mancata qualificazione ai mondiali per la terza volta consecutiva
Gabriele Gravina
Gabriele Gravina

L’Italia si giocherà l’accesso ai Mondiali 2026 attraverso i playoff, come già accaduto nelle ultime due edizioni. Gli Azzurri affronteranno in semifinale l’Irlanda del Nord e, in caso di successo, sfideranno in trasferta la vincente tra Bosnia e Galles. Una missione da non fallire per Gennaro Gattuso, subentrato a Luciano Spalletti e capace di portare la squadra agli spareggi, nonostante la recente sconfitta interna contro la Norvegia abbia riacceso dubbi e malumori.

Sulle possibili dimissioni

Critiche che però i vertici della Nazionale e della FIGC respingono: il presidente Gabriele Gravina si è detto ottimista sulla qualificazione e ha smentito le voci su un suo possibile passo indietro in caso di nuova mancata qualificazione ai Mondiali. “Non esiste alcuna norma che lo prevede. Se ne parlava già dopo la gara con la Svizzera. La democrazia ha le sue regole e il 98,7% è stata la risposta”, ha ricordato. Gravina ha ribadito fiducia nella squadra e nel percorso verso il Mondiale: “Sono ottimista e secondo me ci andremo. Passa chi vince e merita. Se usciremo contro Irlanda del Nord, Galles o Bosnia significherà che non siamo stati più forti. Evitiamo di pensare già alla finale: prima viene l’Irlanda del Nord”.

Sul rinvio della giornata di campionato

Guardando ai playoff di marzo, è stata discussa l’ipotesi di rinviare l’ultima giornata di campionato prima della semifinale, ma Gravina ha escluso questa soluzione: “Nessuna scorciatoia. Il rinvio non è percorribile. Stiamo invece lavorando per uno stage a metà febbraio che permetta al ct di seguire i giocatori. Ho colto disponibilità dai club di Serie A”. Quanto allo stadio che ospiterà la semifinale del 26 marzo, la FIGC sembra orientata verso Bergamo: “Lì siamo stati molto bene, l’accoglienza è stata straordinaria. Pensiamo sia l’impianto ideale per Italia–Irlanda del Nord”.

Sui posti per l’Europa ai Mondiali

Infine, un commento sul numero dei posti riservati all’Europa nei Mondiali: “Sono regole internazionali già note. Forse guardando il ranking l’Italia avrebbe meritato qualche vantaggio, ma i risultati si conquistano sul campo. Un’Italia fuori dal Mondiale sarebbe un danno per tifosi, immagine e organizzatori. Il nostro Paese resta un brand forte, ma oggi viviamo una realtà diversa rispetto a 25 anni fa”.