Italia, Domenech ci ripensa: “Quanti scandali contro di voi!”. Poi la stoccata a Sinner

Un rapporto complicato, quello tra Raymond Domenech e l’Italia. Ironia, sì, ma anche qualche stoccata per i tanti confronti andati in scena sui campi di calcio a cavallo tra i due millenni. Non solo la finale di Berlino nel 2006: l’inizio del lungo rapporto tra il tecnico transalpino e gli Azzurri risale infatti al 1994, quando in semifinale degli Europei U21 la Francia fu sconfitta ai rigori. «Due anni dopo a Barcellona in finale contro la Spagna, fate un macello di falli: scandaloso quel che l’arbitro vi lasciò fare. Finite in nove e felici di andare ai rigori. È una vostra tradizione, contro di me in particolare…» commenta Domenech alla Gazzetta dello Sport.
Cinque anni dopo
Passano cinque anni e Raymond Domenech si ritrova ancora una volta contro l’Italia, che vince 2-1 e che anni più tardi si trova accusata di corruzione dal ct della Francia. «Fummo frodati ma non ho capito perché i media italiani se la presero con me. Io ce l’avevo con l’arbitro portoghese che espulse ingiustamente un nostro giocatore e annullò un gol valido a Henry. Dopo qualche anno si scoprì il sistema di calciopoli che portò a varie condanne» si giustifica oggi Domenech.
Zidane e il 2008
Storica inevitabilmente la finale dei Mondiali 2006, segnata dalla testata di Zidane: «Conoscendolo sapevo che poteva succedere, ma ogni tanto mi chiedo perché si sia comportato così. Ma fu più impattante l’infortunio di Vieira. È acqua passata. Non ho rimpianti. Eravamo favoriti e gli italiani hanno giocato solo nei dieci minuti d’orgoglio dopo il gol di Zidane, arrivato troppo presto». Due anni più tardi l’eliminazione agli Europei ancora contro l’Italia, con la polemica per la proposta di matrimonio all’ormai ex moglie in diretta nelle interviste post gara. Domenech spiega: «Dopo un lungo bilancio del torneo mi chiesero cosa avrei fatto in seguito. Risposi che avrei approfittato delle vacanze per sposarmi. Fui spontaneo, ma non tutti mi capiscono».
L’Italia e Sinner
Una lunga storia di battaglie che Domenech non ha dimenticato, ma che non hanno cambiato quello che assicura essere un vero e proprio amore per l’Italia: «Adoro l’Italia, Paese bellissimo con le sue contraddizioni ed esuberanze, come me. Mi piace provocare, ma con gli italiani si scherza con rispetto». E allora impossibile non chiudere con una battuta provocatoria, l’ennesima di una lunga storia. «Però non ditemi che Sinner è italiano: è austriaco!».