Italia, parla Spalletti: “Ho intasato la testa dei giocatori. Gattuso talentuoso. Su Acerbi…”

“Quello che sposta è essere collaborativi e trasferire belle sensazioni. Gli sportivi che ci riescono prendono delle decisioni ma in modo collaborativo e allora qualsiasi squadra diventa speciale. Non è solo questione di talento. Gattuso, nel suo modo di fare calcio, era un talentuoso. E non è roba che hanno tutti. I calciatori forti servono, quando mi sono messo in mezzo è perché qualcuno aveva un ego spropositato. I miei calciatori li ho amati tutti, difendendoli a spada tratta da tutto e tutti”. Lo ha detto Luciano Spalletti intervenendo all’ultima giornata del Festival dello sport di Trento.
Le parole di Spalletti
“In Nazionale ho cercato di trasferire il mio modo di essere e forse ho sbagliato. E i giocatori a volte non sono andati bene. Invece forse c’era bisogno di più leggerezza per tenere a bada le pressioni enormi. Io ho cercato di fare capire che il calcio è una cosa seria. Mi sono sempre fatto la domanda di come i giocatori avrebbero preso le mie parole. Sono sempre di più quelli che trovano delle scusanti per non prendersi delle responsabilità importanti e sempre di meno quelli che ci mettono la faccia stando al gioco di quello che può succedere” ha spiegato l’ex ct azzurro.
“Ho un po’ intasato la testa dei giocatori”
“In Nazionale forse ho un po’ intasato la testa dei giocatori tra cose dette e richieste, mentre ai calciatori ora serve essere leggeri perché le pressioni sono tante. Oggi hanno bisogno di arrivare alla partita e sentire la musica dentro lo spogliatoio. Mi sono capitate subito due situazioni antipatiche con dei calciatori che sono stati prelevati nel ritiro per il gioco. A parte questo credo che probabilmente sono entrato troppo negli ingranaggi dei giocatori e questo non ha fatto bene” ha detto Spalletti.
Su Acerbi
Infine, in relazione al no a suo tempo alla convocazione in Nazionale da parte di Acerbi: “Acerbi? La possibilità di dirmi quelle cose che ha detto c’era stata e invece le ha dette troppo tardi. Acerbi ha accettato la pre-convocazione: il giorno prima di convocare i giocatori gli ho telefonato e gli ho detto che aveva ragione perché il campo aveva detto una cosa chiara ed è ancora uno dei più forti. Nella semifinale con il Barcellona ha fatto il gol decisivo e gli ho detto che era sempre uno dei più bravi mentre prima avevo cercato di escluderlo per dare forza ai giovani. Volevo convocarlo per la partita-chiave contro la Norvegia, avevamo tre infortunati: Gabbia, Buongiorno e Gatti“.