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Nazionale contestata, lo sfogo di Gattuso: “È una vergogna”

Al triplice fischio si è levato il coro "Andate a lavorare", a cui Gattuso ha risposto per le rime nel post partita
Gattuso
Gattuso (Getty Images)

L’Italia porta a casa una vittoria che allunga la striscia positiva, ma non basta per riaccendere davvero le speranze di qualificazione diretta ai Mondiali 2026. Il 2-0 sul campo della Moldavia, firmato nel finale da Mancini ed Esposito, permette agli Azzurri di restare a tre punti dalla Norvegia, ormai irraggiungibile per via di una differenza reti schiacciante: +29 contro il +12 della squadra di Gattuso. Un margine tale che, nello scontro diretto di domenica a San Siro, agli scandinavi basterà persino una sconfitta per mantenere il pass Mondiale che inseguono da 28 anni.

La contestazione

A Chisinau erano circa 500 i tifosi italiani presenti per seguire Moldavia-Italia. Durante la partita, dal settore loro riservato, si sono levati diversi cori di contestazione nei confronti della Nazionale. Tra questi è risuonato più volte anche il classico “Andate a lavorare”, diventato il simbolo del malumore azzurro.

Lo sfogo di Gattuso

A fine partita, ai microfoni della Rai, Gattuso ha difeso la prova dei suoi. “Non capisco cosa significhi dire che non è stata la migliore Italia. Abbiamo giocato, non abbiamo concesso un tiro e sono molto soddisfatto. Abbiamo fatto ciò che serviva e dato minuti a chi ne aveva bisogno. Se qualcuno è rimasto all’11-1 della Norvegia, non è un problema mio. Il ct si è poi detto amareggiato per i cori provenienti dal settore dei tifosi italiani: “Sentire “Andate a lavorare” è una vergogna. Non è questo il momento di contestare, ma di restare uniti. Questa squadra sta lottando in condizioni complicate”.