Nazionali

Spalletti: “Italia, ora continuità”. Su infortuni, Chiesa e ‘rigorini’…

Le parole del ct azzurro in conferenza stampa a Coverciano in vista degli impegni di Nations League
Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana (Getty Images)
Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana (Getty Images)

Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa a Coverciano, dove gli azzurri hanno iniziato il raduno in vista dei prossimi due impegni di Nations League contro Belgio e Israele. «All’inizio c’era da cambiare qualcosa, adesso la parola d’ordine è dare continuità. I nostri campioni hanno capito che far bene in queste giornate azzurre fa bene anche per il loro futuro nella loro squadra. Molti infortuni dipendono dalla testa dei calciatori, dalla pressione, non dalla fatica muscolare. Mi fa piacere di avere visto i ragazzi entusiasti di ritrovarsi insieme, di rivedere lo spirito visto nelle partite di settembre, quindi si va a giocare con fiducia».

Su Maldini e Pisilli

Sui debuttanti Maldini e Pisilli: «Daniel Maldini è un calciatore con tante qualità, ha la giocata bella e incantevole, e poi ha la fisicità per reggere il contrasto, ha corsa, sa giocare benissimo con le spalle alla difesa avversaria, e qualche volta si assenta dal gioco, ma io gli ho visto una crescita importante. Vediamo come andrà in questa settimana. Pisilli è un bel centrocampista, sa fare tutte e due le fasi. Ha frequenza ed energia, sa fare un po’ tutto, e credo che meritasse di venire in gruppo, Ora voglio portare solo questi 23 calciatori, non voglio portarne due in più che fanno sentire a 5 o 6 calciatori che possono restare fuori».

Le parole di Spalletti in conferenza

Spalletti ha poi aggiunto: «Per me non si gioca troppo, per me bisogna essere attrezzati per giocare molto. Bisogna far giocare anche chi è dietro, far crescere tutti. Però quando non si fa risultato si dice che è colpa delle scelte, delle riserve, non si favorisce questa crescita. Se si continua a fare questi ragionamenti vuol dire restare attaccati a degli alibi: si può giocare spesso e fare un calcio di alto livello, è chiaro che poi vanno valutati anche gli avversari». 

Su Retegui e i ‘rigorini’

Su Retegui «Sono contento quando vedo i calciatori crescere e fare bene nei loro club. Retegui ci aveva già dimostrato di essere un professionista straordinario e un goleador affidabile. Quando fanno gol i giocatori arrivano con maggiore entusiasmo. Rigorini in Serie A? Ho visto la partita fra Fiorentina e Milan vicino a Gianluca Rocchi, lui è stato impegnato tutto il tempo nel suo lavoro, che fa bene. A me riesce difficile entrare nel lavoro degli altri. Ma per me vedere dare continuità al gioco è la cosa migliore, accettare qualche contrasto. Sarei curioso di fare l’arbitro perché io lascerei giocare molto».

Su Chiesa, Zaccagni e Zaniolo

Su Chiesa, Zaccagni e Zaniolo: «Per Chiesa e Zaccagni in questo modulo porte un po’ meno aperte? Un po’ sì, un po’ no. Zaccagni ieri ha fatto un gol da seconda punta. Chiesa nella Juventus di Allegri ha spesso giocato in quel ruolo lì e io lo vedo in quel ruolo. C’è bisogno che capisca determinate cose, ma secondo me lo può fare. Zaniolo con Gasperini fa la seconda punta ed è dentro il campo. Basta vedere che hanno piacere a stare dentro, non hanno il timore di sentire il fiato del difensore dietro il collo. Perché quando giochi esterno è diverso, hai una prospettiva diversa e ti rendi sempre conto di ciò che sta per avvenire».