Bettarini: “Fiorentina, uno Scudetto perso per Edmundo. Io troppo bello per Juve e Milan”

Stefano Bettarini, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha raccontato alcuni episodi della sua carriera, a partire dall’esperienza con Edmundo alla Fiorentina. “La Viola ha uno Scudetto in meno perché lui scappò in Brasile per il Carnevale – spiega –. Cecchi Gori gli disse che a Firenze c’era Bagno a Ripoli, quindi il mare. Quando scoprì che non era vero andò fuori di testa”. E ancora: “Io e Cois lo portavamo a Viareggio a mangiare il pesce. Un fenomeno: a Empoli vinse da solo dopo aver lanciato una ciabatta al vice del Trap. Era rimasto a dormire”.
Bettarini su Edmundo e Batistuta
L’ex difensore ha aggiunto un ricordo anche su Batistuta: “Era un fenomeno, ma un po’ tirchio”. Due facce diverse del talento viola: l’estro imprevedibile di Edmundo e la concretezza del bomber argentino, leader indiscusso ma con qualche vena di parsimonia. Bettarini dipinge così uno spogliatoio ricco di personalità forti, in cui non mancavano episodi curiosi e contraddittori che hanno segnato un’epoca della Fiorentina.
Bettarini e le chance Juve e Milan
Poi il racconto su sé stesso: “Ero un fluidificante mancino dal bel piede. Sarò onesto: così, ce n’erano pochi. Pancaro e Zambrotta erano destri e quindi adattati. Poi c’era Maldini, l’idolo di sempre. Un’altra categoria”. E sul mancato salto in una big aggiunge: “Ho fatto la giusta carriera. Avrei meritato una grande squadra, ma al mio agente dicevano sempre la stessa cosa… Ovvero: Bettarini è troppo bello per fare il calciatore. Lo dissero Galliani e Moggi quando ero in ballo per Milan e Juve. Partecipai a una sfilata e me ne dissero di tutti i colori. Oggi i giocatori fanno di tutto”.