Serie A

Buffon racconta Allegri e Conte: impressioni, aneddoti e cose in comune

L’ex portiere della Juve ha parlato dei due allenatori protagonisti del big match di campionato tra Milan e Napoli

Gigi Buffon ha rilasciato un’intervista a La Gazzetta dello Sport soffermandosi su Milan-Napoli, big match di Serie A, e sui due allenatori Massimiliano Allegri e Antonio Conte. ”Conte è stato determinante perché si parla di un uomo che ha vissuto una certa epoca con la Juve. Un periodo fatto di grandi successi che erano caratterizzati dal valore dei giocatori, ma anche dalla capacità di soffrire in determinati momenti. Dall’avere un’attitudine al lavoro che esce dai canoni comuni. Su quale dei tre scudetti ha inciso di più? Ha inciso in tutti perché non è scontato quel tipo di continuità. Lui ce l’ha fatta avere e non abbiamo mai perso la fame. Ciò premesso, il lavoro svolto il primo anno è stato qualcosa di incredibile” ha dichiarato l’ex portiere della Juve. 

Le parole di Buffon su Allegri

Prime impressioni su Allegri? Ci siamo trovati di fronte un allenatore con una personalità e una metodologia differenti. Conoscendo meno di Conte il mondo della Juventus, aveva bisogno di aiuto e sostegno da parte di tutte le componenti perché l’inserimento fosse immediato. Ha avuto il coraggio di prendere la squadra in corsa visto che la stagione era già iniziata, anche se da poco, e ha subito mostrato di essere molto bravo. Che cosa ha dato al gruppo? Quella sfacciataggine che in certi momenti alla squadra fa molto bene per superare determinati limiti e step. E poi ci ha restituito una routine più soft durante gli allenamenti e la settimana. Probabilmente sono stati degli ingredienti perfetti per allungare il ciclo e vincere ancora” ha detto Buffon su Allegri.

Gli aneddoti su Allegri

Vi racconto due aneddoti. Il primo è legato alla Champions League e allo 0-0 a fine primo tempo della prima gara del girone del 2014-15 contro il Malmö. Entrò nello spogliatoio e ci vide in affanno, così ci disse di stare sereni perché giocando a calcio, quella gara l’avremmo vinta 3-0 o con almeno due goal di scarto. Le sue parole ci liberarono da complessi e dal peso che la Champions aveva sul gruppo complici le delusioni delle stagioni precedenti. Alla fine, vincemmo 2-0 e per lo spogliatoio fu un toccasana sentire che allenatore diceva quelle cose. Il secondo aneddoto invece è legato a qualcosa che ha fatto: aveva sempre giocato con la difesa a quattro, ma arrivato a Torino non ha stravolto nulla. I cambiamenti li ha fatti con il passare del tempo, dimostrando intelligenza” ha spiegato Buffon. 

Cosa accomuna Allegri e Conte

Infine, sul pregio in comune tra Allegri e Conte: “La bravura nella gestione del gruppo. Hanno sempre fatto scelte giuste per il momento della squadra pur usando moduli, tipologie di allenamenti e approcci assai diversi“.