Serie A

“Conte mi fece svenire, con Allegri ci rimasi male”: Matri e gli anni alla Juve

Alessandro Matri, ex attaccante anche di Milan, Cagliari, Lazio e Nazionale, ricorda gli anni alla Juventus con Conte e Allegri: le dichiarazioni
Alessandro Matri
Alessandro Matri (Getty Images)

Alessandro Matri, ex attaccante, tra le altre, di Milan, Cagliari, Juventus, Fiorentina, Genoa, Lazio, Sassuolo e Nazionale, ha ripercorso sulle pagine della Gazzetta dello Sport alcuni momenti salienti della sua carriera. Inevitabile il riferimento ad Antonio Conte, che lo ha messo subito alla prova: “Mai vissuta un’esperienza così come con lui: tournée negli Usa, 100% di umidità, 40 gradi e noi ancora col jet lag. Conte ci mandò subito in campo, un po’ ho retto ma avevo i battiti sopra i 200 e mi fermai con i brividi. Antonio mi prese in giro: ‘Mi avevano detto che avevi gli attributi…'”. Una preparazione massacrante che col tempo imparò a reggere: “Vidal e Marchisio resistevano meglio di tutti, io e Toni chiudevamo il gruppo. Come metodi anche Gasperini era tosto, ma prima e dopo Philadelphia non sono mai svenuto”.

Matri su Vidal e Pirlo

Il racconto si sposta poi sullo spogliatoio bianconero, tra personaggi indimenticabili. Su Vidal, Matri ricorda: “Vidal è un bel personaggio, si era integrato alla grande e in campo aveva le Duracell: a Miami dopo una serata ‘allegra’ Conte voleva farci del male, ma con lui non ci riuscì: andava a mille anche senza aver chiuso occhio”. Su Pirlo, compagno di stanza a Torino, rivela un lato inedito: “Era il re degli scherzi: mi prendeva in giro perché ero ipocondriaco, appena mi lamentavo chiamava il dottore. Ora non lo sono più: mi ha aiutato andare dallo psicologo”.

Matri su Allegri

E poi c’è Allegri: “Ci faceva ridere tanto, ma anche altro…”. Non mancano, infatti, i ricordi agrodolci legati al tecnico livornese. “A Cagliari il primo anno giocavo sempre 20’. A Lecce mi fece entrare con Lazzari nel finale quando eravamo già sotto per 2-0 e nel post-partita se la prese con noi due per la sconfitta. Chiesi lumi a Landucci, il suo vice, che mi rispose: ‘Fa così perché vi vuole bene'”. Alla Juventus, invece, la delusione per la finale di Champions: “Ci rimasi male quando mi mandò in tribuna: avevo appena segnato in finale di Coppa Italia, pensavo di andare almeno in panchina. Invece io e Pepe restammo fuori e ci consolammo bevendo e mangiando. Un giorno forse Max mi spiegherà…”.

Matri e i gol più importanti

Infine i gol più significativi della sua carriera: “La rete alla Lazio nella finale di Coppa Italia 2015 è stata la più importante. Venivo da due annate non positive, fu gratificante anche perché Andrea Agnelli mi raccontò che suo padre avrebbe tanto voluto vincere il trofeo della ‘stella’ (la decima, ndr). Però la più bella fu quella al Milan nel match del gol-non gol di Muntari: feci l’1-1 al volo marcatissimo da Thiago Silva dopo che mi avevano annullato una rete. Gol bello e importante per il titolo”.