Cremonese, ecco Vardy: “Non sto più nella pelle. Io sottovalutato da una vita!”

Jamie Vardy in Serie A. È tutto vero. La leggenda del Leicester, l’operaio diventato idolo inglese per quel titolo vinto nel 2016 con le Foxes contro ogni pronostico è davvero sbarcato in Serie A. E se la sua ufficialità, forse, poteva non essere sufficiente per far svanire il dubbio tra i più scettici, ecco la conferenza stampa di presentazione come un nuovo attaccante della Cremonese. Vardy, il 10 settembre del 2025, fa la storia presentandosi al popolo grigiorosso. Indosserà la maglia numero ’10’, quella dei grandi campioni, e si muoverà in campo da leader tecnico e dello spogliatoio. Vardy, infatti, non arriva in Serie A solo con l’obiettivo di continuare a segnare, di conquistare con la Cremonese quella salvezza sfuggita la scorsa stagione con il Leicester, ma anche per essere simbolo di un’annata che deve diventar storica per la società.
Vardy si presenta
«All’inizio quando si parlava di questa possibilità ho preso in considerazione tanti fattori. In primis ho pensato alla mia famiglia, per fortuna la tecnologia ci ha aiutato: ho parlato con l’allenatore e mi ha trasmesso la sua passione. Lavoro per farmi trovare pronto quando il mister avrà bisogno. Dopo aver parlato con la proprietà e il tecnico ho capito che l’obiettivo primario è la salvezza, il mantenimento della categoria. Anche a Leicester era così, poi chiaramente si cerca di dare il massimo in ogni gara. Nel calcio chiunque può battere chiunque, è per questo che ci alleniamo. È stato fantastico finora, la città è tutto fuorché tranquilla come mi avevano detto. È stato tutto molto divertente, ho scoperto un po’ la città e conosciuto tanti tifosi, sono salito sul Torrazzo. La problematica al momento è rappresentata dalla lingua, ma il calcio è un linguaggio universale».
Il rapporto con la Serie A
«Da quando ero giovane ho sempre guardato il campionato italiano in tv, in Inghilterra vedevamo in chiaro tutte le partite della Serie A. È competitivo, tra i migliori al mondo: forse c’è più tattica che in Premier, ma oltre a Ranieri ho giocato con Maresca. Ho parlato con lui tutta l’estate, ha speso parole bellissime per questa città e la società, da lì in avanti non ho più esitato. Non ho ancora avuto modo di parlare con mister Ranieri, ma lui ha sempre speso belle parole per me e non voglio deluderlo. Se penso all’Italia e a un idolo cito Del Piero, da bambino lo guardavo tanto».
La carica di Vardy
«Non sto più nella pelle: ho voglia di mostrare a tutti quanti perché sono qui: voglio smentire chi dubita di me e dare battaglia per tutti i minuti, insieme ai miei compagni, per ottenere risultati. Speriamo che alla lunga sarà sufficiente per salvarci. Sono stato sottovalutato, per tutta la mia carriera, e ho sempre faticato e lavorato per far ricredere tutti. A inizio stagione in pochi credono alla salvezza della Cremonese: combattere per invertire i pronostici è ciò che mi ha convinto. È un ottimo inizio, ma sappiamo che sarà lunga»