Exor rifiuta l’offerta di acquisizione della Juventus: “Non è in vendita”
Exor, principale azionista della Juventus, ha respinto all’unanimità l’offerta presentata da Tether per l’acquisizione totale del club bianconero. La proposta, avanzata venerdì 12 dicembre, prevedeva un esborso complessivo di 1,1 miliardi di euro per rilevare l’intera società. Tether, attualmente secondo azionista della Juventus con l’11,53% delle azioni, aveva presentato un’offerta vincolante per l’acquisto della quota del 65,4% detenuta da Exor. Il Consiglio di Amministrazione della holding ha però bocciato ufficialmente la proposta, comunicando la decisione attraverso una nota.
La decisione di Exor
Nel comunicato, Exor ha chiarito di aver respinto la proposta non sollecitata avanzata da Tether Investments e ha ribadito di non avere alcuna intenzione di cedere quote della Juventus a terzi. La holding ha sottolineato come la famiglia Agnelli sia azionista stabile e orgoglioso del club da oltre un secolo, confermando il pieno impegno nel sostenere la società e il nuovo management in un percorso di crescita sportiva e industriale.
I dettagli dell’offerta
L’offerta di Tether era interamente in contanti e prevedeva un prezzo di 2,66 euro per azione, valorizzando la Juventus circa 1,1 miliardi di euro e riconoscendo un premio del 20% rispetto alle quotazioni di Borsa. Oltre all’acquisizione, la società aveva anche promesso un investimento aggiuntivo di circa 1 miliardo di euro per il rafforzamento della squadra e lo sviluppo di nuovi progetti. A confermare la volontà di Tether era stato anche il CEO Paolo Ardoino, che aveva spiegato come l’obiettivo dell’operazione fosse quello di sostenere il club e riportarlo ai livelli di eccellenza che merita, garantendo importanti risorse economiche in caso di esito positivo della trattativa. La posizione di Exor, però, resta ferma: la Juventus non è in vendita.