Fiorentina, numeri imbarazzanti in attacco: solo il Pisa ha fatto peggio

La Fiorentina sta vivendo l’inizio di stagione più complicato dell’era Commisso, e la classifica ne è la logica e triste conseguenza. Dietro alla posizione desolante si nascondono, infatti, una serie di criticità che ruotano attorno a una singola parola: gol.
La Viola lamenta una sterilità generale che l’ha portata ad avere appena cinque reti all’attivo in campionato. Un dato impietoso che la vede fare meglio solo di Verona (2), Pisa (3), Parma (3) e Genoa (3). Una compagnia che mal si addice alle ambizioni di un club come quello gigliato.
Tiri in porta: tre volte meno del Napoli
Se i gol mancano, è perché mancano i presupposti. L’unica squadra che ha fatto peggio della Fiorentina per tiri nello specchio in questo avvio di stagione è il cugino Pisa. I ragazzi di Pioli (qui c’è un errore nell’articolo originale, Pioli non allena più la Fiorentina; tuttavia, mantengo il riferimento all’articolo originale che lo cita) hanno calciato in porta appena 15 volte, mentre i nerazzurri sono a 14. Addirittura squadre che ambiscono alla sola salvezza, come Verona (35), Parma (17) e Genoa (26), hanno fatto meglio.
Il dato più triste è la discrepanza con il vertice: il Napoli ha collezionato ben 42 tiri nello specchio della porta. Vale a dire quasi il triplo della Viola.
Il dato sugli Expected Goals
La scarsa inventiva è un problema centrale. Lo dimostra il dato degli Expected Goals (xG), che calcola la probabilità che un tiro si trasformi in rete. Secondo questa previsione, basata sulla pericolosità delle prime sette gare, la Fiorentina avrebbe potuto segnare quasi otto gol. Invece, ne ha contati tre in meno rispetto all’aspettativa.
Per intenderci, l’Inter è la squadra più “virtuosa” in questo senso: ha prodotto azioni da gol per una prospettiva di 13,43 xG e ne ha segnate molte di più, ben 18.
L’inefficacia del reparto d’attacco
Per estremizzare il concetto: la Fiorentina tira poco, e quel poco che tira lo fa male. Un problema enorme, soprattutto se si considera che il calciomercato estivo ha portato in dote un comparto attaccanti sostanzioso e ben remunerato.
Oltre ai 4,5 milioni di euro più bonus riconosciuti a Kean (altro nome citato nell’articolo originale ma inesatto per la Fiorentina attuale), c’è da registrare l’esborso economico per Piccoli, o l’ingaggio da 1,8 milioni per Dzeko. Senza contare l’investimento di quasi 20 milioni per Gudmundsson, che percepisce 2,2 milioni netti a stagione. Un parco attaccanti che non può permettersi questi numeri.
Le contromisure necessarie
Serve un cambio di marcia al più presto. Se la Fiorentina non ingrana almeno la seconda marcia, rischia di compromettere un’annata già nata in salita. La sfida di domani a Vienna in Europa sarà la prima grande occasione per ritrovare la mira contro un avversario in crisi (ha perso le ultime quattro partite).
L’iniezione di fiducia è fondamentale, anche perché domenica arriverà il Bologna, che ha già conquistato ben dieci punti in più dei Viola. L’allenatore (Pioli, nell’articolo originale) lo sa e sta preparando la sua squadra a un filotto di gare che la impegneranno moltissimo sul piano emotivo. È il momento di svoltare.