Serie A

Il cambiamento di Zaniolo: “Ora ho trovato equilibrio. Non rifarei l’esultanza contro la Roma”

Il fantasista, intervistato per Storie di Serie A, il format in collaborazione con DAZN, all'Udinese sembra rinato

Nicolò Zaniolo si racconta come una versione completamente nuova di sé. In maglia Udinese ha ritrovato continuità, prestazioni e soprattutto serenità, lasciandosi alle spalle gli infortuni e quei “colpi di testa” che lui stesso riconosce come fattori che hanno frenato la sua crescita.

Intervistato per Storie di Serie A, il format della Lega Serie A realizzato quest’anno anche con il contributo editoriale di DAZN, Zaniolo ha spiegato come sia cambiato dentro e fuori dal campo. L’episodio intitolato “Rivincita” sarà disponibile da sabato su DAZN, su Radio TV Serie A e sul canale YouTube della Lega.

La nuova vita di Zaniolo

Il fantasista racconta di aver finalmente trovato equilibrio: “In passato rincorrevo la perfezione e andavo oltre i miei limiti. Ora ho serenità, una famiglia stupenda che mi permette di staccare. In campo puoi fare bene o male, ma se tuo figlio ti sorride passa tutto“. Il Mondiale resta un sogno: “Chi non vorrebbe giocarlo? Però non deve diventare un’ossessione. Devo lavorare ogni giorno con l’Udinese. Gattuso ha detto che le porte sono aperte a tutti: continuo così e ci proverò”.

I consigli a Camarda ed Esposito

Ripercorrendo gli anni della consacrazione, Zaniolo non nasconde di essersi sentito troppo presto arrivato: “Quando sei giovane e giochi bene, pensi di essere più di quello che sei. Dopo la doppietta al Porto non sentivo più i piedi per terra. È uno sbaglio che non si dovrebbe fare, ma non è facile”. Da qui, un consiglio alle nuove promesse come Camarda e Pio Esposito: “Devono fidarsi solo di chi li ama davvero, non di chi li cerca per convenienza”.

Gli infortuni

Poi il capitolo più doloroso: i due gravi infortuni al ginocchio. “Contro la Juve all’Olimpico è stata una botta durissima. Dopo il recupero, mi sono rotto anche l’altro ginocchio. Non volevo operarmi, ero bloccato mentalmente. Poi ho metabolizzato tutto, sono stato fermo un anno e quando sono tornato ero diverso. Gli infortuni sono momenti bui, ma bisogna viverli in modo positivo per uscirne meglio”.

Sull’esultanza contro la Roma

Infine un passo indietro su Roma e sull’esultanza polemica al ritorno da avversario: “La mia ragazza e mio figlio sono di Roma. Non rifarei l’esultanza con l’Atalanta e chiedo scusa a chi si è sentito colpito. Nella vita si sbaglia e non sai mai cosa può succedere”.