Serie A

Il dolore di Deulofeu: “Quello che ho è più una disabilità che un infortunio”

L'attaccante ha rescisso il contratto con l'Udinese, ma continua a lavorare per recuperare dal terribile infortunio subito due anni fa
Gerard Deulofeu

Era il 22 gennaio 2023 quando Gerard Deulofeu metteva piede in campo al minuto 77 di Sampdoria-Udinese, sostituendo Beto. Nessuno poteva immaginare che quella sarebbe stata – almeno fino a oggi – la sua ultima apparizione da professionista. Da allora, è iniziato un lungo calvario segnato da un grave infortunio al ginocchio, reso ancor più complicato da un’infezione alla cartilagine che ha trasformato il suo recupero in un enigma. Lo scorso gennaio, l’attaccante spagnolo ha risolto consensualmente il contratto con l’Udinese, lasciando in sospeso il suo futuro.

Lo sfogo di Deulofeu

In un’intervista al format ‘ADN Masia’ di Sport, Deulofeu ha raccontato il dolore, le paure e le incertezze che lo accompagnano da oltre due anni e mezzo. “Non riesco a giocare da più di due anni e mezzo. Mi sto allenando per tornare, ma non posso fissare una data. Questo non è un infortunio con tempi di recupero normali: ci sono progressi, ma anche ricadute. Non so se ce la farò, ma sono pazzo e non mollo. Farò di tutto per tornare a giocare”, ha raccontato. A volte ha pensato persino al ritiro, ma una cosa è certa: qualunque cosa accada, il calcio resterà parte integrante della sua vita. “Quello che ho è più simile a una disabilità che a un infortunio”, ha detto con lucidità e amarezza.

Il ricordo della carriera

Nonostante la rescissione, Deulofeu ha voluto sottolineare di non essere stato abbandonato: continua ad allenarsi nelle strutture dell’Udinese, seguito dal personale medico del club e in costante contatto con Gino Pozzo. Grato alla società friulana, ha ricordato anche alcuni passaggi chiave della sua carriera: il grande momento al Milan, le promesse non mantenute dal Barcellona, la difficoltà di trovare spazio dietro mostri sacri come Messi e Suárez. “Volevo avere successo al Barça, ma non è stato così. Mi dispiace, ma sono orgoglioso della mia carriera. Ho commesso degli errori, mi è mancata maturità nelle prime esperienze. Anche questo è stato parte del mio percorso.”