Inter, Dumfries: “Il mio gol preferito? Alla Lazio! Quando sono arrivato…” – VIDEO
L’Inter con la vittoria contro la Lazio ha agganciato la cima della classifica di Serie A, a pari punti con la Roma e davanti a Napoli e Milan che seguono nelle due posizioni sottostanti. La squadra di Cristian Chivu sta volando in campionato, così come anche in Champions League, dove ora si trova a punteggio pieno nel girone unico con 12 punti conquistati in quattro partite, confermando quanto di ottimo fatto in passato anche da Simone Inzaghi. Tra le pedine fondamentali di Chivu c’è colui che è ormai una certezza sulla fascia dell’Inter, quel Denzel Dumfries che ogni anno garantisce prestazioni di livello e un ottimo numero di gol per la sua propensione offensiva. Trasferitosi all’Inter nel 2021, l’esterno olandese è intervenuto ai microfoni in Inter TV per ripercorrere i suoi quattro anni in nerazzurro e i suoi momenti più importanti.
L’arrivo di Dumfries all’Inter
«All’inizio della mia carriera ho giocato nello Sparta, giocavo nella mia Rotterdam vicino casa. Fu un periodo molto speciale per me, feci il mio debutto con i professionisti. Poi ho iniziato a giocare nel campionato maggiore in Olanda, siamo stati promossi e ho trascorso dei bei momenti. Quando sono arrivato all’Inter non ero uno dei migliori giocatori in giro a essere onesti, ho fatto fatica. Però ho continuato a credere in me stesso, e alla fine: eccoci qui! Il duro lavoro, la dedizione. I miei idoli? Lilian (Thuram ndr) è uno dei miei idoli, anche Vincent Kompany e Dirk Kuyt. Giocavano con molta personalità e questo mi piaceva molto».
Gol ed esultanze
«Il mio gol preferito? Quello alla Lazio in trasferta… Che bomba, ma ne ho un altro: agli Europei con l’Olanda, il primo match contro l’Ucraina. Ho segnato il gol del 3-2, è stato un momento molto importante per la squadra ed è stato anche il mio primo gol. È stato un momento speciale per me, magari non il gol più bello, ma speciale. La mia esultanza in scivolata e a braccia conserte? Non posso raccontare la storia che c’è dietro».