Serie A

Juve, c’è da rompere il tabù Atalanta: ultima vittoria allo Stadium nel 2018

L'Atalanta è l'unica squadra ad aver espugnato lo Stadium nel 2025 e i bianconeri non vincono contro i nerazzurri in casa da sette anni
Tifosi Juve
Tifosi Juve

Per quasi un decennio l’Allianz Stadium è stato una fortezza inespugnabile, base del ciclo dei nove Scudetti consecutivi della Juventus. Oggi però le cose sono cambiate. C’è infatti una squadra che a Torino ha saputo sfatare il mito del “fattore Stadium”: l’Atalanta. I bergamaschi non perdono in casa dei bianconeri dal 2018 e nelle ultime sette sfide hanno raccolto ben undici punti. Un tabù che la Juve proverà a spezzare nel pomeriggio, quando la formazione di Tudor incrocerà la Dea di Ivan Juric.

Atalanta unica a vincere allo Stadium nel 2025

Il ricordo più amaro resta quello dello scorso marzo: un 0-4 pesantissimo firmato Retegui, De Roon, Zappacosta e Lookman. Una disfatta che non solo segnò la peggior caduta casalinga della stagione, ma mise anche la parola fine all’esperienza di Thiago Motta, esonerato dopo il successivo k.o. di Firenze. Da allora, però, l’Allianz è tornato ad essere un fortino: nel 2025 la Juventus ha vinto dieci delle undici partite casalinghe in Serie A. L’unica sconfitta, ironia della sorte, resta proprio quella subita contro l’Atalanta.

I precedenti

La tradizione recente racconta di un confronto quasi sempre equilibrato: cinque degli ultimi sette incroci a Torino sono terminati in parità. Dal gol di Mandzukic che nel 2019 rispose a Ilicic, al 2-2 del 2020 griffato da Cristiano Ronaldo, fino all’1-1 del 2021 con reti di Chiesa e Freuler. Memorabile anche il 3-3 del gennaio 2023, con Lookman scatenato e Di Maria in gol, e il 2-2 del marzo 2024 firmato Koopmeiners da una parte, Cambiaso e Milik dall’altra.

L’ultima vittoria bianconera

Per ritrovare una vittoria juventina in casa contro la Dea bisogna risalire al 2018: un 2-0 firmato da Higuain e Matuidi, con Allegri e Gasperini sulle panchine e con in campo un’Atalanta che schierava ancora Gomez, Cristante e Mancini. L’unico superstite di allora è Marten De Roon, oggi capitano e anima della squadra nerazzurra.