Serie A

Juve, Cobolli Gigli: “Tudor ha ragione a lamentarsi. Chiellini in una situazione complicata”

Le parole dell’ex presidente bianconero: “”Mercato? Finché non chiudono con Vlahovic…”
Igor Tudor, Juve
Igor Tudor, Juve

L’ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli si è soffermato sul momento della Juve ai microfoni di Radio Bianconera durante ‘Fuori di Juve’. “Finché non chiudono con Vlahovic non possono fare il resto. Ma tanti tifosi si aspettavano una campagna acquisti più roboante. Ha ragione Tudor a lamentarsi, che non può iniziare il ritiro senza avere la certezza di Conceiçao per esempio. Che poi non è altro che un gradito ritorno. La faccenda Vlahovic continua a trascinarsi, poteva essere chiusa prima ma non si deve essere troppo critici perché si sa come vanno certe trattative” ha detto Cobolli Gigli. 

Le parole su Chiellini

Per il resto c’è un nuovo management. Mi sembra di aver capito che il dg sarà aiutato da un ds, che ancora non c’è, e un dt. Il nostro Chiellini è in una situazione complicata, almeno vista dall’esterno. Risponde a Comolli, che però sente i suoi dipendenti. E rischiamo che Chiellini, che ha numeri assoluti, si trovi in una situazione complicata. Chi capisce più di tutti di calcio e di Juve lì dentro è Chiellini. Si è creato un gruppetto di persone che non conosce nulla della Juve, che dovrebbe prendere le decisioni. Mi sembra che ci siano molte sovrastrutture. Alla Juve di un tempo lavoravano 8 persone, con Boniperti, che riusciva a fare cose che oggi fanno il dt, il ds, il dg…” ha aggiunto l’ex presidente bianconero. 

Sul mercato della Juve

Infine, sul mercato della Juve: “David e Sancho non posso commentarli perché non li ho visti, mi fido come tifoso e spero siano decisioni giuste. La Juve si porta un fardello di 150 milioni spesi lo scorso anno, che devono almeno in parte rientrare. Ho visto una lista impressionante di giocatori da vendere, servirà fare un lavoro mostruoso. Ho sentito che andrà via Mbangula, Miretti è stato mandato a fare esperienza e se lo sono dimenticato. I giovani una volta alla Juve erano un patrimonio, ora lo sono molto di meno e sono merce di scambio”.