Serie A

Juve, il primo allenatore di David: “Aveva 14 anni e…”

Il primo allenatore di Jonathan David ha raccontato l'attaccante canadese per personalità e caratteristiche
Jonathan David, Lille
Jonathan David, Lille

La Juventus ha piazzato il primo colpo di un mercato che servirà a Igor Tudor per avere a disposizione una rosa ricca di talento e in grado di dire la sua in campionato e in Champions League. Jonathan David, arrivato a parametro zero, è il primo acquisto della sessione e si andrà ad aggiungere al reparto offensivo bianconero in attesa di scoprire cosa riserverà il destino a Dusan Vlahovic e a Kolo Muani, con quest’ultimo che potrebbe anche far ritorno al Paris Saint Germain. Nel frattempo, però, intervenuto ai taccuini di Tuttosport, Joé Fournier, coach e direttore della Louis Riel Soccer School, scuola di Ottawa che ha conosciuto David quando era solo un ragazzo, ha raccontato le sue peculiarità come persona e come calciatore.

Quando ha conosciuto David…

«Mi ricordo bene il primo giorno in cui ebbi modo di vederlo in azione. Jonny aveva 14 anni e si era presentato da noi per un provino. Dalla velocità palla al piede, alla destrezza nell’uno contro uno: era semplicemente di un’altra categoria. Negli anni, poi, ho avuto modo di apprezzarne tutte le qualità. Noi ci sentivamo privilegiati ad avere in rosa un giocatore del genere, ma gli consigliammo di puntare più in alto: all’epoca era già pronto per approdare in un club professionistico europeo. Lui l’Mls non l’ha neanche mai presa in considerazione: voleva l’Europa e lavorava ogni giorno per questo».

Carattere e caratteristiche di David

«Ha sempre dimostrato un’etica del lavoro impressionante per la sua età. Un ragazzo sorridente e positivo: nonostante agisse al fianco di compagni che non erano al suo livello, non l’ho mai visto lamentarsi con loro nemmeno una volta per un passaggio sbagliato. Pensava solo a migliorarsi e a tirare fuori il meglio dal resto della squadra. Le sue caratteristiche? È molto duttile. Sa adattarsi a qualsiasi sistema di gioco, quindi penso che possa agire anche al fianco di Kolo Muani. In Nazionale, per esempio, giocava in un modo; al Lille in un altro. Che segni o meno è uno sempre dentro al gioco». 

David alla Juve

«Sono onorato di aver fatto parte del suo percorso di crescita. È stato un privilegio poter lavorare con lui. Viviamo in una città piccolissima del Canada, è fantastico che da qui sia uscito un profilo simile. È il miglior giocatore che abbiamo mai avuto: ai miei ragazzi parlo ancora di lui, gli dico di prendere esempio. Siamo orgogliosi di lui: alla Juve se continuerà a essere sé stesso si toglierà grandi soddisfazioni».