Serie A

Juve, senti Marchisio: “Fiducia a Tudor, ma deve trovare un ruolo a Koopmeiners”

Le parole dell’ex centrocampista bianconero: “Sono mancati dei leader in campo e anche fuori”

Claudio Marchisio ha concesso un’intervista a La Stampa e ha parlato del momento complicato in casa Juve. “Tudor è in grado di farcela? Bisogna sperarlo, da tifoso mi auguro che sia così. Ad oggi è lui l’allenatore, dunque dobbiamo dargli fiducia ed essere vicini alla squadra confidando che il tecnico, il suo staff e ovviamente i giocatori riescano a trovare la strada migliore” ha detto Marchisio.

Le parole di Marchisio

Carenza di leader in questa Juve? Credo che ci voglia del tempo. Ultimamente abbiamo visto una Juventus in cui sono mancati dei leader in campo, ma anche fuori. Ora la Juve deve trovare il suo equilibrio, la sua identità dall’alto fino al campo. I giocatori sono la parte inferiore della piramide e loro, per restare sereni, devono essere gestiti da una struttura forte. Ciò non significa che non abbiano responsabilità, attenzione. Ma bisogna valutare tutto il contesto. Spero comunque che la Juve possa trovare la via più dritta e sicura per arrivare di nuovo ad ambire veramente a vincere qualcosa” ha aggiunto l’ex centrocampista bianconero.

Sul centrocampo

Sul centrocampo: “Ciascuno di noi ha le proprie idee su ciò che può essere meglio a livello di modulo. Io sono sempre stato convinto del fatto che il centrocampo a tre può dare delle soluzioni in più. Ma, ripeto, più che di modulo si tratta di dare una identità. Identità di uomini, anche. Avere cioè dei giocatori che possano esser sempre più presenti in campo e cambiare il meno possibile. Penso ad esempio a Koopmeiners che ha cambiato spesso ruolo: credo che per lui non sia semplice costruire una propria identità dentro questa squadra”. 

Su Koopmeiners

Su Koopmeiners: “A mio avviso da una parte un ruolo ben definito in un contesto ben definito potrebbe aiutare un giocatore che ha delle caratteristiche precise. Io stesso in passato ho attraversato periodi in cui ho giocato un po’ a sinistra, un po’ nel centrocampo a due, un po’ davanti alla difesa. A volte ho fatto persino il terzino. Questo porta a sviluppare duttilità e a mettersi a disposizione della squadra, ma a livello di performance si rischia di avere una involuzione. Dunque la società e l’allenatore devono trovare il modo giusto per dare più serenità a Koopmeiners, posto però che anche lui deve trovare serenità con le sue prestazioni”.

Problemi in attacco

Infine, sull’attacco: “Perché non segna? Guardiamo i dati di Vlahovic, ad esempio. Da titolare quest’anno non ha mai segnato. Eppure a Madrid ha disputato un’ottima partita: l’unica situazione in cui è stato pericoloso se l’è costruita da solo con una grandissima giocata in cui ha resistito a Militao per oltre 50 metri. Se la squadra non fornisce palloni che permettono di essere determinante, allora il problema non può essere del singolo giocatore: è generale”.