Serie A

La Serie A secondo Ranieri: da Conte alla Juve fino alla Roma

Le parole dell’ex allenatore del Cagliari sul campionato italiano. E sul ritorno in panchina…
Claudio Ranieri
Claudio Ranieri

«La Juve ha cambiato tutto e non si può chiedere subito la luna. Lo stesso vale per il Milan, che però ha sette punti da recuperare. L’anno scorso non andava bene Pioli, quest’anno giustamente si cerca di preservare Fonseca. I tanti 1-0? Ci sono tante partite belle, difficili e combattute, è un bene per il calcio». Lo ha detto Claudio Ranieri a Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. 

Ritorno in panchina e Cagliari

L’ex tecnico del Cagliari ha poi aggiunto: «Ritorno in panchina? Non lo so, non lo so…la voglia è tanta. Vediamo, siamo alla finestra. Ripresa del Cagliari? Non mi sorprende, sono felicissimo. Ieri ho visto la partita, è stata dura, difficile. Ma quel campo ha qualcosa di magico, i tifosi ti soffiano dietro e sono stato particolarmente contento. Vorrei che il Cagliari riuscisse a stare in quella zona tranquilla dove può programmare bene. Viola ha fatto una gara stupenda, Nicola sta guidando la squadra con molta sagacia. Gli auguro veramente di venir fuori dall’impasse dell’inizio». 

Sul Napoli di Conte

Sulla corsa scudetto: «La favorita? Senza fare nomi, io dico che quando Conte prende una squadra, se non arriva primo arriva secondo. Non voglio caricarlo di responsabilità, ma anche il fatto di non avere le coppe inciderà molto quando arriveremo a marzo-aprile. Credo che quest’anno ci sia più compattezza in testa alla classifica. Sarà molto più bello».

Sulla Roma 

Infine, sulla Roma: «La Roma sembra un’anima fredda, senza personalità. Non ho capito come si sono comportati con De Rossi: se lo confermi e gli fai un contratto di tre anni, stai dicendo a tutto il mondo che stiamo costruendo una nuova squadra. A quel punto dai il tempo al tuo giovane allenatore di poter fare il suo lavoro. Non puoi mandarlo via dopo quattro giornate. Per cosa? Allora vuol dire che hai sbagliato la programmazione prima. Alla Roma manca una figura di riferimento. Non si possono colpevolizzare i Friedkin fino in fondo, perché ci hanno messo tanti soldi. Ma stanno dimostrando che solo i soldi non bastano. Manca ancora qualcosa in una società in cui un punto di riferimento è molto importante. Roma è una piazza molto particolare: i tifosi vanno coccolati, aiutati. Così invece sembra che ci sia freddezza».