Serie A

L’arbitro Maresca: “Non ho mai chiesto di non arbitrare il Napoli. Il VAR? Ecco cosa penso”

L'arbitro partenopeo ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Sportiva, soffermandosi sia sulla tecnologia in campo che sulla recente polemica sull'arbitrare la squadra della sua città
Arbitri, fischietto
Arbitri, fischietto (Getty Images)

Presente nei giorni scorsi al Giffoni Film Festival, l’arbitro Fabio Maresca ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Sportiva, ripercorrendo la propria carriera e affrontando alcuni dei temi più attuali legati alla classe arbitrale. Maresca ha ricordato come abbia iniziato ad arbitrare giovanissimo, a soli 16 anni, senza immaginare che un giorno avrebbe calcato i palcoscenici più prestigiosi del calcio. Si è detto fortunato per il percorso compiuto e felice di aver coronato un sogno, aggiungendo di voler vivere con entusiasmo i prossimi anni di carriera, soprattutto dopo aver affrontato un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi per gran parte della scorsa stagione.

A favore del VAR

Tra i primi a concedere un rigore con l’ausilio del VAR – avvenuto in Juventus-Cagliari del 2017 – Maresca si è detto convinto sostenitore della tecnologia in campo, affermando che nessun arbitro dovrebbe sentirsi sminuito dal suo utilizzo. Al contrario, ha spiegato, il VAR rappresenta un alleato prezioso per aumentare la giustizia e la credibilità del calcio. Più decisioni corrette si riescono a prendere, ha osservato, maggiore sarà la soddisfazione a fine partita, sia che arrivino in autonomia sia con il supporto della tecnologia.

Sull’ipotesi di spiegare pubblicamente le decisioni VAR durante le gare, Maresca ha aperto alla possibilità. Secondo lui, se dovesse essere ritenuto utile chiarire in diretta le motivazioni tecniche che portano a una revisione o a una decisione corretta non colta dal vivo, gli arbitri si dichiarerebbero pronti a farlo. Con un tocco ironico ha aggiunto che, nonostante i diversi accenti regionali, sarebbero perfettamente in grado di farsi comprendere.

Sull’arbitrare il Napoli

Infine, ha voluto smentire la voce secondo cui avrebbe chiesto di non arbitrare mai il Napoli, squadra della sua città. Ha chiarito che, da oltre 13 anni, non ha mai espresso alcuna preferenza né posto preclusioni su alcun club, né in Serie A né in Serie B. Ha precisato di non essere mai stato designato per dirigere una partita del Napoli, ma di essere sempre stato e di restare pienamente a disposizione, qualora la Commissione lo ritenesse opportuno.