Serie A

Lazio, Fabiani: “Qualcuno verrà in tribunale. Non smantello la squadra…”

Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, si è espresso sulle ultime vicissitudini in casa biancoceleste e sul futuro del club
Fabiani
Fabiani (Getty Images)

Sono stati giorni delicati in casa Lazio. Il video della telefonata di Lotito con il tifoso e l’accusa dell’ex falconiere Juan Bernabè hanno inevitabilmente spiazzato e destabilizzato un ambiente già in precario equilibrio dopo il pareggio di Parma per il rendimento altalenante della squadra, comunque ancora in piena corsa per la Champions League. Per questo motivo, al termine della partita tra i biancocelesti e l’Empoli decisa da un gol di Boulaye Dia dopo appena 54 secondi, in conferenza stampa non è intervenuto il tecnico Marco Baroni, come di consueto, ma il direttore sportivo Angelo Fabiani che ha voluto far chiarezza su alcune situazioni.

Il caso del falconiere

«La mia presenza non vuole mettere un bavaglio ma riportare sui giusti binari ciò che in questi giorni e settimane sta accadendo intorno al mondo Lazio. La premessa è che non è un silenzio stampa o un bavaglio a calciatori o mister, ma la società deve essere presente. Cosa sta accadendo? Qualcosa di anomalo. Quando si va verso fine campionato succedono cose strane. Pensate voi che il falconiere in casa mia e della Lazio mi si avvicina, carpisce una conversazione registrandola, usandola per scopi estorsivi. Non va bene. Da buon cittadino domani mi rivolgerò ai Carabinieri e sporgerò denuncia. Questa gente deve smetterla di giocare col nome della Lazio. Se nei loro paesi vige un’altra regola non so, ma in Italia vige un altro principio. Se io vengo a sapere che è stato commesso un reato devo andare dai Carabinieri e denunciarlo. Un atto ignobile da parte di un soggtto che non dovrebbe più mettere piede a Formello. Nella querela dirò che io non voglio più incontrarlo. Non è tollerabile, comprensibile, che un soggetto a cui è venuto meno un comportamento etico dopo il rapporto chiuso con la società, è al centro sportivo e si permette di registare, carpire con malizia».

La telefonata a Lotito

«Questa cosa è accaduta a me e a Lotito. Lotito non ha bisogno di un difensore, ne ho passate di cotte e di crude, so che se prendo chiamate registrate, assemblo tutto in una telefonata, passa un messaggio bruttissimo. Questo messaggio voleva minare la serenità dei giocatori, staff tecnico, perciò dico questo a quell’ignobile soggetto che ha fatto passare un certo messaggio. Noslin non l’ha scelto Baroni, l’ho scelto io, me ne assumo io la responsabilità. C’è una condivisione sul mercato con le varie componenti ma questo è un altro discorso. Io credo in Noslin, ci toglierà delle soddisfazioni, ci può stare in un anno metterci del tempo, è successo a Milinkovic, a Isaksen, bisogna dargli tempo.  Si mistificano le cose. Il mercato lo faccio io, è responsabilità del ds che ha anche la responsabilità della conduzione tecnica e di fare determinate scelte. Direi una bugia dicendo che l’ha scelto Baroni. Allenatore e giocatori sanno come stanno le cose. Ci sono tante altre piccole cose che si sentono per strada. Questi soggetti devono pensar che i consigli del diavolo se li mangia la volpe. Io non sono il diavolo. Io so quando operatori o pseudo tali chiedono al nostro calciatore cosa fanno il prossimo anno. I contratti sono fatti per essere rispettati».

Fabiani sul mercato

«Non ho intenzione di smantellare la squadra. Chi dovrebbe fare l’interesse della Lazio a livello mediatico ha detto che vanno tutti via, che abbiamo preso diecimila giocatori, sono “cazzate”. Decide Fabiani fino a che Fabiani è il ds. Poi ci sarà spazio per il mercato. Pedro è un patrimonio della società, sia se vuole fare il calciatore o meno, avrà sempre un posto di rilevanza nella Lazio. Così come Romagnoli e Rovella. A mercato aperto faccio le “pagelle”, le “valutazioni”. Se ci dovessero essere uscite o entrate saranno a bocce ferme. Io mi trovo Romagnoli accostato a diverse mete, ma ha 2 anni di contratto con la Lazio, ha fatto un campionato straordinario come altri colleghi. Se parlo di programma triennale non lo smonto. Io rimango con le mie parole. Le stronzate sui giornali sono immondizia. Ai tifosi dico di stare sereni. Il sottoscritto è il guardiano vostro, sono a tutela del patrimonio della Lazio. Per questa cosa mi faccio uccidere e porterò qualcuno in tribunale. La Lazio è un ente che sta a cuore anche a tanti bambini che a volte piangono. Si dovrebbero vergognare o almeno me lo chiedessero, io rispondo sempre».

La stagione della Lazio

«Giorno dopo giorno crediamo in ciò che facciamo. Ci tenevamo a passare il turno d’Europa ma c’è stata la lotteria dei rigori, la società non può rimproverare nulla ai ragazzi e al tencico perché alla vigilia del campionato nessuno avrebbe scommesso un euro per stare come stiamo oggi. Abbiamo migliorato la posizione dello scorso anno. Dobbiamo essere professionisti seri al servizio della società e dei tifosi. Se io parlo così è perché non tollero che ignobili soggetti possano prendere in giro la gente a cui sta a cuore la Lazio. Quelli che si fanno chilometri e spendono soldi per la Lazio. Questi soggetti se la vedranno con me in tribunale, devono lasciar perdere la Lazio. La Lazio è una società pulita. Oggi una vittoria fodamentale contro una squadra che si gioca un traguardo fondamentale. Siamo soddisfatti, ma si percepiva in settimana che col Parma non siamo stati all’altezza, ma ci può stare alla cinquantesima partita. La stanchezza psicofisica inzia a farsi sentire».